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Che cosa ci dà la certezza che la Bibbia sia ispirata da Dio?

Shebeko

Amici Domenicani - pubblicato il 07/02/14

Credere che la Sacra Scrittura sia ispirata da Dio non parte da noi, ma da Dio

Caro Padre Angelo,

Da che cosa abbiamo avuto la certezza che la Bibbia è stata ispirata da Dio?
Grazie per la sua gentile risposta.
Rosa

Cara Rosa,
1. abbiamo la certezza che la Sacra Scrittura è ispirata da Dio a motivo della fede. Avere fede, tra le altre cose, significa accettare la testimonianza di Dio dentro di sé.

2. Credere che la Sacra Scrittura sia ispirata da Dio non parte da noi, ma parte da Dio. La fede è un lume di ordine soprannaturale che Dio mette dentro la nostra intelligenza. Come la luce del sole ci permette di veder le cose di questo mondo, così il lume della fede ci proporziona alle cose di Dio, ci fa sentire che sono vere e ce ne dà la testimonianza interiore.

3. Ecco quanto S. Tommaso scrive a proposito della genesi della fede: “L’uomo che esteriormente annuncia il Vangelo non causa la fede, ma la causa Dio che solo può mutare la volontà. Causa la fede nel credente inclinando la volontà e illustrando l’intelletto, affinché non opponga un rifiuto alle cose proposte dal predicatore; questi invece dispone esteriormente alla fede” (s. tommaso, De Veritate, 27, 3, ad 12).

4. Dio, dunque, mette la fede dentro una persona anzitutto muovendo il cuore. La fede è come una sorta di resurrezione. Avere la fede è come trovare il proprio cuore liberato dal masso che impedisce a credere. Ci si trova aperti all’azione di Dio. Il quale agisce dentro di noi fortiter et suaviter, come dice san Tommaso. Fortiter: perché ci troviaamo a credere in maniera molto ferma. Si tratta di una forza di ordine soprannaturale, di un dono di Dio. La forza delle obiezioni umane non riesce a scalfire questa forza, che è di ordine divino.

5. Ci si trova aperti poi “suaviter”, dolcemente. Si eente affetto, attrazione, trasporto verso Dio e verso quanto ci è rivelato. Non ci viene fatta nessuna violenza. La libertà volentieri aderisce interiormente a queste due mozioni.

6. Inoltre Dio dona la fede illuminando l’intelligenza. S. Tommaso dice che “il lume della fede fa vedere le cose che si credono” (Somma teologica, II-II, 1, 4, ad 3). Non perché se ne abbia la dimostrazione o visione, essendo questo incompatibile con la fede (Somma teologica, II-II, 1, 5). Ma nel senso che “i fedeli vedono con la luce della fede che sono da credersi” (Somma teologica, II-II, 1, 5, ad 2), e cioè sentono che è vero. Anzi, che non c’è nulla di più vero, perché viene dalla Verità stessa che è Dio. E ne è prova esterna il fatto che tutte le verità cui credono sono ragionevoli e che in esse non vi è alcuna contraddizione.

7. La fede dei credenti trae forza dalla testimonianza di Dio. S. Giovanni dice che “chi crede, ha la testimonianza di Dio dentro di sé” (1 Gv 3,10).In tal modo la fede non è “fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio” (1 Cor 2,5). Scrive S. Giovanni d’Avila: “La fede che Dio infonde si poggia sulla verità divina, e fa credere ben più fermamente che non vedendo con i propri occhi e toccando con le proprie mani, e con certezza maggiore della nozione che quattro è più di tre, o altre cose consimili, le quali sono viste dall’intelletto con tale chiarezza da non avere la minima esitazione e da non poterne dubitare anche se volesse” (s. giovanni d'avila, Audi, filia, c. 43).

Ti ringrazio per il quesito, che ci mi ha portato a ricordare i motivi più profondi per cui crediamo anche all’ispirazione della Sacra Scrittura.

Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo  

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