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Medici pentiti: “Stiamo abusando della fecondazione assistita”

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Aleteia - pubblicato il 06/02/14
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L’amara confessione di quattro esperti dell’Evidence Based IVF evidenzia le criticità, sempre più frequenti, della fecondazione artificiale
L’inseminazione artificiale sta portando più problemi che benefici. È la constatazione che emerge da diverse ricerche scientifiche, l’ultima pubblicata sul British Medical Journal, una delle più autorevoli riviste medico-scientifiche del mondo.

I COSTI SUPERANO I BENEFICI. Dal 1978 ad oggi si stimano circa 5 milioni di bambini nati nel mondo con la fecondazione assistita. Ma negli ultimi anni – si legge su Tempi.it del 5 febbraio – il 30% di tutte le domande di fecondazione, presentate e accettate, arriva da persone con problemi di «infertilità inspiegabile» e la maggior parte di queste coppie concepisce naturalmente «prima di iniziare i cicli». Ecco perché gli autori della ricerca si chiedono se in certi casi i costi economici e psicologici del trattamento non superino «i benefici» e se la fecondazione sia somministrata «senza necessità».

FOR PROFIT. E questa mancanza di volontà dipende da un fattore preciso: «La fecondazione si è sviluppata in molte parti del mondo come un’industria che genera profitto (…), che non si preoccupa di fare analisi a lungo termine sulla salute delle madri e dei bambini. Questo è vero non solo per le cliniche private ma anche per le istituzioni accademiche, che hanno ottenuto ingenti guadagni economici».

PIU’ BAMBINI MALATI. La ricerca continua affermando che i «bambini sani concepiti grazie alla fecondazione hanno più probabilità rispetto ai bambini concepiti naturalmente di soffrire di pressione alta, obesità, livelli di glucosio anormali e disfunzioni vascolari». La «mancanza di volontà» di affrontare questi problemi, secondo gli studiosi, «sta impedendo il progresso della fecondazione».

COMPLICAZIONI NEL PARTO. E nel momento della nascita? Quando si opta per una scelta simile vi è un grande rischio di gravi complicazioni che è due volte superiore rispetto a un concepimento normale. Tra queste vi sono il parto prematuro, il basso peso alla nascita o peggio, il feto morto o la morte neonatale. Una simile affermazione arriva da un’altra ricerca – commentata su La Stampa del 14 gennaio – proveniente dai ricercatori della University’s Robinson Institute che hanno confrontato i risultati di oltre 300mila nascite nell’Australia del sud, per un periodo di circa diciassette anni. Tra queste, oltre 4.300 erano frutto di fecondazione assistita.

RISCHIO TUMORE. Anche nella fase di crescita del bimbo la fecondazione assistita presenta grandi rischi. La pratica infatti è associata a un rischio maggiore di cancro nei bambini nati grazie alle varie tecniche utilizzate per stimolare le gravidanze. A dirlo è una vasta revisione sistematica prodotta dai ricercatori del Danish Cancer Society Research Center di Copenaghen guidati dalla dott.ssa Marie Hargreave e riportata su Italiasalute.it.

L’analisi ha preso in esame 25 studi pubblicandone il resoconto su Fertility and Sterility. I dati dimostrano che i bambini nati dopo un trattamento di fecondazione assistita hanno un rischio maggiore del 33% di sviluppare un tumorepediatrico, con picchi evidenti per i tumori ematologici (59% in più) e del sistema nervoso centrale (88% in più).