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Salute delle donne e tutela della vita

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© SHUTTERSTOCK.com

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 04/02/14

Pubblicato dall'Oms il manuale clinico per l'applicazione delle Linee Guida sull'aborto sicuro

E' stato pubblicato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) un manuale di pratica clinica per facilitare l'applicazione delle Linee Guida sull'aborto sicuro, la seconda edizione del documento “Safe abortion: technical and policy guidance for health systems” pubblicato a settembre 2012. Ogni anno nel mondo 22 milioni di donne abortiscono in modo non sicuro e circa 47 mila muoiono a causa delle cattive condizioni in cui hanno interrotto la gravidanza.

Il “Clinical practice handbook for safe abortion care” è uno strumento rivolto agli operatori che si occupano direttamente delle interruzioni volontarie di gravidanza all’interno dei sistemi sanitari nazionali.

Il manuale, precisa l'Oms, non mira a sostituire un corso formale, ma è rivolto a chi “ha già i requisiti e le competenze necessarie per aiutare le donne ad affrontare un eventuale aborto o gestire le complicazioni di un aborto non sicuro”. Il manuale fornisce esempi pratici anche di come gli operatori sanitari dovrebbero applicare i principi di promuovere e proteggere salute e diritti di donne e adolescenti, arrivare a decisioni prese in modo volontario, informato e autonomo, tutelare la privacy ed evitare le discriminazioni. Occorre quindi trattare tutte le donne in modo uguale, indipendentemente da età, etnia, stato socio-economico o civile, in tempi rapidi, e assicurare che le cure per l'aborto siano eseguite nel rispetto delle decisioni della donna. E poi fornire informazioni complete, accurate e facili da comprendere, rispettare la dignità della donna, garantendone la privacy, mostrarsi sensibili ai suoi bisogni, proteggere informazioni mediche contro diffusione di dati non autorizzati, essere consapevoli di situazioni in cui la donna può essere costretta ad abortire contro la sua volontà (Ansa 3 febbraio).

Non mancano i rilievi critici sul documento: innanzitutto a proposito di adolescenti, il manuale prevede di cercare di coinvolgere i genitori per fornirgli supporto e informazioni, ma non insistere sull'autorizzazione dei genitori a meno che non sia richiesta dalla legge (Avvenire 3 febbraio).

Inoltre “perché non tenere conto che in alcuni Paesi – tra cui senz'altro l'Italia – sono previsti rimandi a supporti economici, psicologici o di altro tipo per scongiurare che l'interruzione di gravidanza sia motivata da ragioni superabili? E comunque, forse tra le decisioni possibili ci potrebbe essere, con un opportuno accompagnamento, anche quella di dare una chance al proprio figlio” (Avvenire 3 febbraio). Peraltro tale accompagnamento “sembra che per Oms si configura come un rischio, visto che in una nota si spiega che gli operatori sanitari che incontrano donne con 'situazioni sociali complicate' fanno bene a facilitare il 'riferimento ai servizi' per venire incontro ai loro bisogni, purché ciò non sia usato 'per creare barriere addizionali alle cure' (laddove per 'cure' ovviamente si intende l'interruzione di gravidanza)” (Avvenire 3 febbraio).

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