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Che male fa una bugia?

Romance in teen fiction – it

Image One/Jeffrey Bruno

Comunità Shalom - pubblicato il 04/02/14

“È stato per una buona causa”, “Non avevo altra scelta”, “L'ho fatto per difendere la persona”, “Sarebbe stato peggio dire la verità”

Che male fa una bugia? “È stato per una buona causa”, “Non avevo altra scelta”, “L'ho fatto per difendere la persona”, “Sarebbe stato peggio dire la verità”.

Quante scuse si adducono per sostenere le piccole bugie quotidiane! Di fronte a tante scuse, forse ci convinciamo perfino che alla fine mentire non sia una cosa così grave. Non ci sono forse persone che ormai mentono senza neanche accorgersene? È il risultato del fatto di esserci abituati alle bugie. Ma se crediamo che Gesù è la Via, la Verità e la Vita, cosa ci impedisce di agire in base a ciò in cui diciamo di credere?

Oggi hai già detto una bugia? Sii onesto. Hai già passato qualche informazione distorta, esagerata o ingannevole su Internet o nell'ambiente in cui vivi? Quante scuse hai già dato per ritardi o piccole infrazioni? E quando la bugia ha il fine di evitare che qualcuno resti deluso o ferito da te? Ma come entra la bugia nella nostra vita? Come impariamo a mentire?

Alcune argomentazioni sono utili per mettere definitivamente da parte la bugia. Nella tua famiglia esiste l'abitudine di giustificare le cose con piccole bugie? Quando qualcuno telefonava a tua madre e lei non voleva rispondere, come rispondevi a chi aveva chiamato? Cosa ti dicevano di dire? Sono queste piccole bugie, spesso imparate proprio in famiglia, che formano la base dell'abitudine a mentire. Un'abitudine che sono gli stessi genitori a stabilire, pur non volendo.

Forse è possibile percepire, con un po' di onestà valutando le situazioni in cui mentiamo, che spesso questo avviene perché non sappiamo come fare la cosa giusta. Ma non è che è una scusa per non impegnarci a migliorare? E se ci proponiamo di migliorare, la via è una sola: imparare a dire sempre la verità, per quanto sia difficile. Una volta ho sentito una signora che diceva “La verità, quando detta con tenerezza, non fa mai male a nessuno”.

La bugia serve a coprire gli insuccessi. Insuccesso che sperimentiamo quando sbagliamo, quando optiamo per il “male”, quando giustifichiamo le nostre incoerenze, quando non riusciamo a fare il bene che vorremmo fare (cfr. Rm 7, 19), quando non riusciamo a esprimere in modo chiaro, oggettivo e diretto ciò che sentiamo, ciò che pensiamo, ciò che speriamo, ciò che ci piacerebbe. Quante volte fuggiamo da situazioni imbarazzanti dicendo che siamo occupati, stanchi o malati? Quante volte è stato necessario ricorrere alle bugie per nascondere la nostra difficoltà a dire di no?

Essere sinceri sembra più difficile, ci espone di più. Se conosci la gioia di una relazione trasparente, sceglierai sicuramente di assumere le tue debolezze e difficoltà. Bugie “bianche” o “nere”, “lievi” o “pesanti”. Non importa. Se vuoi cercare la vita, devi cercare la verità. Questa è la ricerca che ci apre le porte per scoprire ciò che c'è di meglio in noi, e che molte volte non conosciamo: i doni che ci sono stati fatti per far fronte a tutte le difficoltà (tenerezza, pazienza, mansuetudine…). Non possiamo più essere conniventi con la bugia.

Il problema principale per il bugiardo è il rifiuto di riconoscersi come tale. È allora forse giunto il momento di rivedere le domande iniziali. Identificare le bugie nella tua vita, identificare le bugie che vivi. Le bugie che racconti a te stesso. Pensare alle cause, ma soprattutto assumerti la responsabilità di una conversione, di un cambiamento.

Identifica le bugie. Analizza il motivo, la difficoltà nell'impegnarti con la verità in quella situazione. Proponiti di affrontare quella difficoltà.

La gioia consiste nel vivere riconciliato con la tua realtà, senza fughe, senza scuse, e quindi senza bugie. Essere liberi consiste nell'assumere le conseguenze delle nostre azioni.

Per quanto possa essere peggiore la realtà, le vere erbe nocive sono quelle che coltivi nel tuo cuore, quando rifuggi dal vivere ciò che ti offre la realtà.

Anche quella storia de “il giorno in cui cambierà lui, cambierò anch'io” è spesso un tipo di bugia. Non guardare, quindi, all'altro, ma a quello che oggi in te ha bisogno di trovare la verità.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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