A volte le difficoltà che può comportare la nascita di un nuovo figlio o i benefici della “produzione” di un embrione con determinate caratteristiche portano a mettere in dubbio che il concepito sia una persona; la sua vita viene considerata un bene solo relativo che, secondo una logica proporzionalista o di puro calcolo, si confronta con altri beni in gioco tenendo conto della propria situazione personale; i diritti dell’embrione diminuiscono allora per risolvere più facilmente il conflitto di interessi.
Questo, però, è contrario al rispetto della vita e minaccia tutta la cultura dei diritti umani; potrebbe anche mettere in pericolo il significato stesso della convivenza democratica (basata sul riconoscimento della dignità di tutti gli uomini) perché si accetta l’eliminazione di alcuni, il rifiuto del più debole; le “ragioni della forza” sostituiscono la “forza della ragione”.
La libertà deve riconoscere e rispettare il suo vincolo costitutivo con la verità, avverte l’enciclica; in caso contrario, si autodistrugge e si dispone all’eliminazione dell’altro. “Ogni volta che la libertà, volendo emanciparsi da qualsiasi tradizione e autorità, si chiude persino alle evidenze primarie di una verità oggettiva e comune, fondamento della vita personale e sociale, la persona finisce con l’assumere come unico e indiscutibile riferimento per le proprie scelte non più la verità sul bene e sul male, ma solo la sua soggettiva e mutevole opinione o, addirittura, il suo egoistico interesse e il suo capriccio”.
Contro questa ingiustizia, la Evangelium vitae ricorda che “il Creatore ha affidato la vita dell’uomo alla sua responsabile sollecitudine, non perché ne disponga in modo arbitrario, ma perché la custodisca con saggezza e la amministri con amorevole fedeltà”. E aggiunge: “Solo se ci si apre alla pienezza della verità su Dio, sull’uomo e sulla storia, la parola ‘non uccidere’ torna a risplendere come bene per l’uomo in tutte le sue dimensioni e relazioni”.
LINK:
“L’embrione umano” dal Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede