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Femminismo ideologico, un altro passo nella decostruzione della persona

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Alvaro Real - Aleteia Team - pubblicato il 28/01/14
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Monsignor Reig sulla “teologia della donna”Il vescovo di Alcalá de Henares (Spagna), monsignor Juan Antonio Reig Pla, ha esposto durante la presentazione del libro di Manfred Hauke “La teologia femminista: significato e valutazione” un'analisi del femminismo, che è passato dall'uguaglianza al radicalismo.

Monsignor Reig ha spiegato l'inizio della “dialettica dei sessi” marxista e la figura di Simone de Beauvoir, “che unisce le radici marxiste al liberalismo, inteso come esaltazione dell'individuo autonomo, partendo dalla libertà individuale come determinante di tutto”.

A suo avviso, le proteste studentesche del 1968, la rivoluzione sessuale, l'ideologia di genere decostruttiva, la New Age e l'ecologismo sono il “cocktail” attuale.

Nella teologia, ha spiegato, questo femminismo ha una volontà di tornare ad affrontare dalla base tutto il sistema teologico: il concetto di Dio, l'antropologia, la cristologia-soteriologia, la mariologia, l'ecclesiologia, la liturgia, l'escatologia… Nell'ambito culturale, promuove l'aborto e l'attacco al matrimonio monogamico e indissolubile e alla maternità.

“Il femminismo ideologico è un altro passo nel processo di decostruzione della persona”, avvicinandosi alle teorie Queer e Cyborg, ha commentato il vescovo.

Nel suo intervento, ha poi mostrato la proposta della Chiesa: “È arrivato il momento che la vocazione della donna si compia in pienezza”. Dopo aver analizzato il ricco magistero dei papi, ha affermato che “i doni della donna devono essere realizzati nella fedeltà alla Sacra Scrittura, alla tradizione e al magistero della Chiesa”.

Il presule ha quindi esposto quattro verità ineludibili: ciascuno dei due sessi è immagine del potere e della tenerezza di Dio; l'unità sostanziale corpo-spirito; la differenza sessuale non è un elemento accidentale; l'approfondimento del contributo della donna non passa per la sua clericalizzazione.

Monsignor Reig ha anche chiesto alle donne di essere promotrici di un nuovo femminismo, che senza cadere nella tentazione di seguire modelli maschilisti sappia riconoscere ed esprimere il vero spirito femminile, sottolineando anche il “genio femminile”.

“La Chiesa ha anche una parola per le persone che difendono i postulati del femminismo radicale: meritano rispetto e amore. Bisogna proporre loro la verità, con carità, e pregare per loro”.

“Amore e verità son due nomi della stessa realtà, due nomi di Dio”, ha concluso.