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Come essere felici: non avendo figli?

How to Be Happy Dont Have Kids Amanda Tipton – it

Amanda Tipton

Aleteia - pubblicato il 22/01/14

Due gravi errori in uno studio recente sul rapporto tra felicità e bambini

Il segreto di un matrimonio felice è non avere figli? È uno degli elementi chiave di uno studio pubblicato a novembre dalla Open University del Regno Unito e presentato questa settimana alla British Library. Intitolato “Amore duraturo: rapporti di coppia nel XXI secolo”, lo studio paragona genitori, sposati e non sposati, e coppie senza figli, e trova che le coppie che non hanno figli sono più soddisfatte delle proprie relazioni e si sentono più valorizzate dal partner.

Lo studio, realizzato dal dottor Jacqui Gabb e finanziato dall'Economic and Social Research Council, ha chiesto a circa 4.500 persone di descrivere la soddisfazione generale nei confronti della propria relazione. I risultati? Gli uomini e le donne senza figli si sentono più valorizzati dal partner e definiscono la propria relazione “molto positiva”. Lo studio, però ha anche sottolineato che le donne senza figli sono quelle in generale meno contente della propria vita, e che le madri sono più felici degli altri analizzati dallo studio, sia uomini che donne, anche se il loro rapporto di coppia non è coronato da successo.

Le donne affermano due volte in più degli uomini che i figli sono l'aspetto più importante della loro vita; gli uomini, anche quelli con figli, tendono a definire il partner l'aspetto più importante. I padri affermano due volte in più delle madri che l'intimità sessuale è importante, e ritengono la mancanza di questa intimità il problema principale della loro relazione.

Senza suscitare sorprese, lo studio “scopre” che le necessità della crescita dei figli fanno sì che i genitori abbiano meno tempo da dedicare alla propria relazione.

Un aspetto delle relazioni di cui lo studio non tiene conto è l'effetto dell'impegno spirituale da parte delle persone. Anche se gli intervistati si dividono in funzione dell'età, del genere, dello stato civile e dell'orientamento sessuale, non si chiede nulla sulla loro fede. Credere in Dio e apprezzare la vita influiscono sulla soddisfazione personale, anche in momenti di stress? Non è una gioia senza pari per i genitori il privilegio di partecipare alla creazione di Dio e di allevare un figlio, anche se ciò presuppone il fatto di avere molte più responsabilità, molte più di quelle che hanno sperimentato quando non avevano figli?

In secondo luogo, lo studio non ha considerato un fatto che potrebbe essere evidente per le coppie sposate da molto tempo: che le relazioni attraversano stagioni, e anche se c'è meno tempo da dedicare negli anni occupati dalla crescita dei figli, le coppie che si sono impegnate per tutta la vita trovano di nuovo una profonda intimità quando i figli sono più grandi.

Il maggior inconveniente della ricerca del dr. Gabb e della sua équipe si ritrova però nella sua definizione di “felicità”.

Il dr. Peter Kreeft, docente dell'Università di Boston, ha enumerato tre tipi di realizzazione personale: la prima, il “piacere”, coinvolge il corpo. La “felicità”, che è più del semplice piacere, è nella mente e nei sentimenti. E al di sopra della felicità c'è l'“allegria” – che è una soddisfazione profonda nel cuore, nello spirito, nel centro dell'essere. Lo studio della Open University sembra concentrarsi sul piacere – l'intimità sessuale della coppia – e sulla “felicità”, che si definisce come il modo in cui una persona si “sente” relativamente al partner amato.

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