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I segni che mi permettono di capire se vivo secondo la fede

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Gwendal Uguen

Nicole Échivard - pubblicato il 20/01/14

Come capire quando fermarsi per pregare un momento e cercare consiglio nello Spirito Santo

Nel caso in cui mi renda conto che sto vivendo secondo l'uomo terreno, posso rimettermi al vero livello della Fede grazie ad un atto libero, magari pregando un momento, riservando un tempo per domandare allo Spirito Santo.

Ecco qualche segno da osservare:

  • — se mi sorprendo inquieto, preoccupato, spaventato da una cosa o dall'altra, se mi sorprendo a calcolare o a ragionare per assicurare con le mie solo forze la realizzazione dei miei piccoli progetti, dei miei piccoli affari…, allora, veramente, non sono nella Fede. Devo in tal caso pregare e domandare al Santo Spirito di condurmi all'abbandono filiale e fiducioso in mio Padre: è questo l'essenziale della Fede.
  • — Se mi sorprendo a dubitare, a pormi delle domande in modo sfiduciato e triste: “Ma Dio esiste veramente? Il Cristo è veramente risorto? C'è veramente la Vita eterna?”, perché mi immagino che la Fede consista nell'avere delle evidenze nell'intelligenza, in tal caso sto vivendo ancora secondo l'uomo terreno. E devo pertanto chiedere al Santo Spirito la semplice forza, o forse il semplice pensiero di fare un atto di Fede. Il Signore ha parlato, i suoi testimoni hanno parlato del Cristo e di Lui hanno detto: “Ha le parole della Vita eterna” (vedi Gv 6,68), le parole della Saggezza eterna, dell'Amore eterno. Non ho evidenze, ma credo: mi lascio attirare da questo Mistero che è talmente più bello e più profondo di tutto quello che hanno potuto dirmi i saggi della Terra – e di tutto quello che posso dirmi da solo, con un'ombra di disperazione.
  • — Ecco un altro segno. Ho appena subito, oggi, un'aggressione da parte di questo o di quello, e, evidentemente, reagisco…Come ho reagito? Con una qualche violenza, un po' di aggressività, con il desiderio di vendicarmi, di pareggiare i conti, di far vedere alla persona in questione che è veramente detestabile? Calcolo la mia piccola vendetta, oppure credo nel Cristo Gesù, Saggezza misericordiosa del Padre? Desidero, mediante la mia Fede, essere come Lui, fare come Lui? Sapendo che è così che trionferò sul male che ho subìto: restando Amore, invincibilmente, malgrado l'aggressione, essere come e in Gesù, essere come e in Maria…
  • — Mi sorprendo ad aver paura di proclamare la mia Fede, di dire che sono cristiano? Oppure percepisco la mia Fede nel desiderio che altri possano conoscere Dio, possano amare il Padre che li ama, fondarsi su di Lui, possano conoscere Gesù, conoscere la Buona Novella della Risurrezione e della Vita eterna? Voglio trasmettere la mia Fede?
  • — Provvedo regolarmente a leggere, come un prezioso nutrimento, la Parola di Dio, ad ascoltare la voce del mio Amore, la voce del mio Tesoro, del mio Pastore, di mio Padre, del mio Amico, Gesù, “il solo Amico dell'uomo” come dicono i Padri?
  • — Un altro segno: credo nei sacramenti che Gesù ci ha lasciato? Che relazione ho con i sacramenti? Desidero fare la comunione? Talvolta senza sapere vene quello che faccio, purtroppo. Credo veramente al sacramento della riconciliazione? Desidero andare a depositare nel cuore di Gesù tutto quello che mi separa dal Padre, tutto quello che mi separa da Dio, tutto quello che in me non è dell'ordine della Fede, della Speranza, della Carità?
  • — Ancora un segno: ho fiducia nella Chiesa, nel Magistero della Chiesa, in quello che il Papa ci dice sulla Fede e sui comportamenti? Anche se tutto questo mi sembra “impossibile”, comprendo che la Fede consiste nel credere che Dio realizza in noi l'impossibile per mezzo dello Spirito Santo?

[Estratto dal libro di Nicole Échivard Conversazioni sulla Fede (San Paolo)]

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