Carla si è messa con coraggio su questa “vocazione” del Signore. In settanta e più anni, con la collaborazione di molta buona gente, ha fondato una rete di migliaia di ammalati, disabili, anziani soli, che si scrivono, si incontrano, aiutano chi sta peggio, pregano e aiutano i missionari sul campo. Ha incominciato telefonando, poi visitando i malati e le persone sole con l’aiuto di amici che la portavano e poi ha mandato lettere ciclostilate e audio-cassette, trovando chi le fa le copie, gli indirizzi, i pacchetti, li porta alla posta; ha mandato opuscoli annuali pubblicando le lettere che riceve, veramente commoventi, perché rivelano quel mondo che non ha spazio sui giornali e alla TV e la presenza dello Spirito Santo in persone che molti considerano superflue e invece sono il sale della terra e la luce del mondo. Questi amici hanno creato nel 2006 l’Associazione ed il Sito internet www.bricioledisperanza.it che porta i testi di Carla, le lettere degli associati, le foto, il video dei pellegrinaggi.
A poco a poco, hanno incominciato a invitare Carla per parlare in pellegrinaggi, alle radio, in chiese e cattedrali. Tutti gli anni andava con gli ammalati a Lourdes ed a Loreto, invitata dal vescovo mons. Angelo Comastri (oggi cardinale) che aveva capito il suo valore, dimostrava con la vita che la fede aiuta a vivere meglio e ad essere utile agli altri, anche nelle situazioni più difficili.
Andavo a trovarla tutti gli anni quand’ero a Genova in estate. Era senza badante ma con molti amici nel caseggiato. Aveva animato anche le famiglie di quel palazzone, tutti le volevano bene e la aiutavano, Per i suoi opuscoli e per internet c’erano amici anche fuori Genova e lei stessa, a 90 anni, usava il computer e rispondeva alle lettere. Mi fermavo a cena, cioè a fare un po’di digiuno con lei. Nell’estate 2012 era a letto e mi diceva: “Vedi, non sto proprio bene, ma ho così tanto da fare che mi dimentico dei miei dolori”. E mi mostrava il pacco di lettere ricevute in luglio! Un’altra volta le dicevo di far pregare per i sacerdoti. Risposta: “Sì, prego e faccio pregare, non perchè aumentino i preti, ma che siano preti entusiasti della loro vocazione. E’ vero che diminuiscono, ma se fossero veri sacerdoti di Gesù, basterebbero”.