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“Dai, vieni, sali!”, l’esortazione di Papa Francesco

Aleteia - Aleteia Team - pubblicato il 10/01/14

Lì per ascoltare il Papa, un sacerdote argentino amico di Bergoglio viene fatto passare e poi salire sulla papa mobileIl sacerdote argentino Fabián Báez era lì, in Piazza San Pietro, durante l'Udienza generale, mentre cercava di avvicinarsi alle transenne il Papa lo ha riconosciuto “Io urlavo tanto, ma con tutte quelle persone un solo urlo non si sente. Ero impressionato dall’affetto della gente per il Papa. Mi ha visto e ha detto: 'Ma cosa fai qua?'. Ho risposto che ero venuto a vederlo.Il Papa mi ha chiamato, mi ha fatto saltare le transenne e mi ha detto: “Dai, vieni, sali!”. Ho pensato che avrebbe fatto mettere una sedia per me lì davanti, in un posto migliore. Ma no, mi ha detto: “Vieni, sali sulla papa mobile”. Lì lo ho salutato con un abbraccio”. E' questa la piccola avventura – raccontata da Vatican Insider (10 gennaio) – che padre Báez ha vissuto, tornando al fianco dell'uomo che lo ha ordinato sacerdote “È sempre stato il mio Vescovo”. Con lui, ricorda, “Era un rapporto vescovo-prete, ma con un marchio speciale. Lui è sempre stato un uomo molto vicino e potevi sempre parlare con lui su qualsiasi cosa, sopratutto nei momenti più difficili percepivi la sua presenza”.

Padre Báez dice di averlo percepito come “un uomo felice e con una grandissima forza di fede, sono rimasto molto colpito, il suo affetto, la sua tenerezza. Un vero rappresentante di Cristo, buono, calmo, umile. Credo sia questo il suo messaggio: 'Dai, vieni, sali!'” e spiega che “la Chiesa non è uno schema di lotta di potere, come alcuni la pensano. Se così fosse, un arcivescovo quasi in pensione, di 76 anni, in una diocesi persa nell’ultimo angolo del mondo, non sarebbe stato eletto Papa. Evidentemente c’è un’altra razionalità nella Chiesa”. “Quello che lui dà – conclude – è la sua semplicità, la sua vicinanza, e questo si vede chiaramente. Lui, all’Argentina, sta insegnando la cultura del incontro, del dialogo, del curare le ferite, di non mettere l’accento sulle cose che ci dividono ma sulle cose che ci accomunano”.

(foto di padre Fabián Báez dalla papa mobile)