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Il fattore più importante nel creare un impatto profondo e duraturo

The Most Important Factor to Having a Deep and Lasting Impact Jared Pohl – it

Jared Pohl

Daniel McInerny - Aleteia Team - pubblicato il 19/12/13

E potrebbe essere l'ultima cosa che avreste ritenuto importante...

C'erano una volta in Francia due orfanotrofi per ragazze gestiti da due diverse congregazioni religiose. Entrambi attraversavano un momento di declino. A un certo punto, di sedici ragazze (tra i due istituti) che erano arrivate all'età massima e avevano lasciato l'orfanotrofio – tutte erano entrate alle stesse condizioni e tutte, al momento di andarsene, erano state sistemate adeguatamente –, solo una potrebbe essere descritta come una cristiana impegnata. Cinque di loro erano passate dalla pratica frequente della Comunione al “livello più degradato della scala sociale”. Le altre dieci? Potrebbero essere definite tiepide.

Poi accaddero due cose. Uno degli orfanotrofi venne affidato a una nuova madre superiora. Alcuni anni dopo, all'altro orfanotrofio venne assegnato un nuovo cappellano. Da quel momento, i risultati in ogni istituto furono immediati e radicali. Non solo nessuna delle ragazze, una volta giunta all'età limite, fu “trascinata in basso da Satana”, ma ciascuna di loro rimase una buona cristiana.

Racconta questa storia Dom Jean-Baptiste Chautard nel suo classico spirituale “L'anima dell'apostolato”. Qual è il motivo che Dom Chautard adduce per le trasformazioni nei due orfanotrofi? “La ragione di questi risultati è molto semplice. Alla guida della casa, o nel confessionale, la direzione spirituale offerta in precedenza non era stata davvero soprannaturale”.

“L'ex superiora in un caso e l'ex cappellano nell'altro, pur essendo persone sinceramente pie, non avevano una profonda vita interiore, e quindi non esercitavano un'influenza profonda o duratura”.

Tutti noi vogliamo avere successo nel mondo. Potremmo voler mettere su un'impresa, ottenere un certificato o una laurea o lanciare una carriera particolare. Potremmo voler attrarre anime nella Nuova Evangelizzazione.

E vogliamo risultati. Ma qual è esattamente la qualità del nostro impatto? E in quale misura lo facciamo dipendere dai nostri sforzi o dalla grazia di Dio che giunge attraverso la preghiera?

L'argomentazione de “L'anima dell'apostolato” si riduce a questo: senza preghiera, senza una vita interiore profonda e riccamente formata, non possiamo raggiungere l'impatto profondo e duraturo che desideriamo. Può sembrare controintuitivo: per riuscire dobbiamo lavorare! Ma quel tipo di “attivismo” è una trappola e una delusione. L'ingrediente più essenziale per un apostolato fruttuoso – ricordando che solo Dio sa cosa significhi precisamente “fruttuoso” per i nostri sforzi – non è l'azione ma la contemplazione, l'energia spirituale più che fisica o emotiva.

Forse è ora di fare una pausa e di concentrare i nostri sforzi sulla preghiera. Non si può offrire ciò di cui non si ha una riserva.

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