Intervista a padre Yañez, amico di papa Francesco dai tempi in cui era superiore provinciale della Compagnia di Gesù in ArgentinaPadre Umberto Miguel Yañez, S.I., ha conosciuto papa Francesco quando era superiore provinciale della Compagnia di Gesù in Argentina, tra il 1973 e il 1979. Il sacerdote gesuita è oggi direttore del Dipartimento di Teologia Morale della Pontificia Università Gregoriana di Roma.
Il cardinal Bergoglio, chiamato recentemente “da un posto lontano” per essere il successore di San Pietro nel governo universale della Chiesa cattolica, ha telefonato al suo amico padre Yañez per salutarlo e dirgli che si trovava a Roma. Padre Yañez, che ovviamente aveva seguito l'evento in mondovisione, non si sognava nemmeno che il pontefice gli telefonasse. Abbiamo parlato con padre Yañez dei suoi ricordi al fianco di padre Bergoglio.
Il papa ha festeggiato 77 anni. Ha qualche ricordo particolare su come papa Francesco festeggiava il suo compleanno in Argentina?
Il primo incontro personale con lui ha avuto luogo quando ho chiesto di essere ammesso nella Compagnia di Gesù. È stato poi il mio formatore nel Collegio Máximo di San Miguel, e ho avuto l'opportunità di avere con lui un rapporto molto stretto, che ha segnato tutta la mia vita di gesuita e di sacerdote. Devo dire che l'impressione che mi ha lasciato è stata di grande austerità nella sua vita sacerdotale.
In genere festeggiavamo i nostri compleanni il sabato sera. La cuoca preparava una torta che si condivideva nel momento del relax dopo la cena, quando tornavamo dai nostri apostolati. Ci rilassavamo un po' tra chitarre, canti e gioco di carte. Era uno di noi, scherzava e giocava. Il suo compleanno era come uno dei nostri.
Conosce qualche altra manifestazione di affetto o riconoscenza dei fedeli nelle parrocchie o in altri luoghi in Argentina collegata al compleanno e alla vita di Jorge Mario Bergoglio?
Nel Collegio Máximo di San Miguel, dove padre Jorge Bergoglio ha vissuto prima come Provinciale e poi come Rettore, la stanza che occupava al piano terra è stata destinata alle visite che la gente desidera compiere al luogo in cui ha vissuto per dieci anni.
Ho saputo anche che a Buenos Aires si organizzano tour per conoscere la sua casa natale e la chiesa di San José de Flores, vicino alla quale si trova la casa del clero in cui padre Bergoglio ha vissuto quando era vescovo ausiliare di Buenos Aires. Flores è la zona più popolare della città e lui era felice di vivere lì. Già allora mobilitava i fedeli delle parrocchie perché uscissero in strada, visitassero le case, andassero in missione nella città per annunciare il Vangelo con fervore ed entusiasmo.
In occasione dell'Angelus di domenica scorsa, il papa ha invitato i fedeli ad essere parte di una Chiesa gioiosa e accogliente. Papa Francesco è allegro nella sua vita privata?
È una persona allegra, con uno spiccato senso dell'umorismo, racconta barzellette, sa ridere anche di se stesso. Credo che il suo atteggiamento derivi da una profonda vita spirituale, dalla sua preghiera quotidiana, come stabiliscono le norme della Compagnia di Gesù. Per poter dedicare del tempo alla preghiera in genere si alza molto presto.
Il compleanno di papa Francesco è motivo di gioia per molte persone. Come pensa che i fedeli in Argentina e nel mondo potrebbero rendere omaggio al papa con le loro azioni?
Credo che la cosa migliore sarebbe fare ciò che chiede sempre con insistenza: pregare per lui. Quando era arcivescovo e cardinale, ogni volta che visitava una parrocchia quando finiva la Messa usciva a salutare la gente e a ciascuno diceva “Preghi per me”. Se gli chiedessimo oggi che regalo desidera, sono sicuro che ripeterebbe la stesa cosa: “Pregate per me”.
Il club calcistico San Lorenzo ha regalato a papa Francesco una grande soddisfazione per il suo compleanno. Ha qualche ricordo dell'allora cardinal Bergoglio sul calcio e l'allegria dello sport?
Come sappiamo, quando era seminarista ha avuto la tubercolosi e ha dovuto essere operato a un polmone. Credo che questo gli abbia impedito di essere uno sportivo, ma ricordo che quando eravamo seminaristi promuoveva lo sport tra di noi, che eravamo un buon numero, e in genere giocavamo a calcio due o tre volte a settimana. Promuovevamo lo sport anche nelle nostre cappelle e nei collegi, e nei campeggi che organizzavamo con il suo sostegno. È sempre stato un amante dello sport, ma non un fanatico.
Primo compleanno e primo Natale di papa Francesco nella Santa Sede. Durante l'Angelus il papa ha anche detto che questo non gli ha tolto la pace. La spiritualità ignaziana nella formazione del papa ha qualcosa a che vedere con questa serenità collegata al lavoro quotidiano della quale il pontefice si fa testimone, pur essendo lontano dalla sua patria e dalla sua vita precedente?
Gli Esercizi Spirituali di Sant'Ignazio sono una scuola di libertà interiore, un atteggiamento che vediamo oggi in papa Francesco, nel suo modo di essere e nei suoi messaggi. Questa libertà interiore è frutto di una donazione profonda di se stesso a Dio e al suo Popolo, per cui pur essendo lontano dalla sua patria e dalla sua famiglia, dalle sue amicizie, egli mantiene la serenità e l'allegria. Il vuoto che può provocare l'assenza dei suoi affetti più stretti lo riempie con la sua esperienza di Dio e la sua vicinanza ai fratelli.
In Vaticano non ci sono stati atti ufficiali, perché si usa festeggiare l'onomastico. Conoscendo papa Francesco, come pensa che abbia festeggiato il suo compleanno?
Lavorando intensamente per la Chiesa, pregando e ricevendo i saluti dei suoi collaboratori e di milioni di fedeli, di credenti e non credenti che ringraziano Dio per il dono di papa Francesco.
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Padre Yañez ha azzeccato il modo in cui papa Francesco ha festeggiato il suo compleanno: tre senzatetto gli hanno fatto visita, i suoi collaboratori sono stati invitati alla Messa e ha mangiato la torta con i più piccoli. La sua squadra del cuore, il San Lorenzo, gli riserva un'altra sorpresa.
I senzatetto che sono andati da lui vivono nelle strade vicine al Vaticano e sono stati invitati dall'elemosiniere alla Messa che Francesco celebra quotidianamente nella Casa Santa Marta, dove risiede, ha reso noto il Vaticano stesso.
Il pontefice ha invitato anche i suoi impiegati perché lo accompagnassero in un'atmosfera “familiare”, e li ha menzionati uno per uno durante l'omelia, secondo l'agenzia di notizie AP.
Il pontefice ha spento le candeline della torta di compleanno, donatagli da alcuni bambini sabato, ma aspetta un altro regalo. Una delegazione della sua squadra di calcio del cuore, l'argentina San Lorenzo, gli offrirà una replica del trofeo che ha appena vinto essendo arrivata prima nel campionato locale.