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Nuovo “miracolo” a Guadalupe: quasi 7 milioni di pellegrini

Our Lady of Guadalupe: Star of the New Evangelization – it

Lynn Friedman

Jaime Septién - Aleteia Team - pubblicato il 12/12/13

Milioni di fedeli si prostrano ai piedi della Madonna nella sua “casetta di preghiera”
Tra mercoledì 11 dicembre e giovedì 12, più di sei milioni e mezzo di pellegrini sono giunti da ogni parte del Messico e da alcuni Paesi stranieri per prostrarsi ai piedi della Madonna di Guadalupe nella Basilica di Guadalupe, a Città del Messico.
Nello stesso luogo in cui la Vergine chiese all'indio Juan Diego di costruirle una “casetta” di preghiera, si erge il santuario mariano più visitato del mondo, che accoglie i messicani nelle loro gioie e nei loro dolori. All'Imperatrice delle Americhe sono devoti dai politici agli sportivi, dagli attori agli indigeni del villaggio più remoto della Selva Lacandona.

Il segno profetico di un abbraccio

La Patrona del continente scoperto da Cristoforo Colombo il 12 ottobre 1492 è dal 1531 il faro che guida la vita di milioni di esseri umani; in Messico, anche quelli che si dicono atei risultano essere tutto sommato “guadalupani” nel cuore. Ogni 12 dicembre vanno a salutare la “virgencita morena” che “non ha fatto nulla di simile con nessun'altra nazione”.

Consapevole di questo, papa Francesco ha rivolto un saluto a tutta l'America Latina nell'udienza generale di mercoledì 11 dicembre.

Quando la Vergine è apparsa a San Juan Diego, “il suo volto era quello di una donna meticcia e le sue vesti erano piene di simboli della cultura indigena. Seguendo l’esempio di Gesù, Maria sta accanto ai suoi figli, accompagna come madre premurosa il loro cammino, condivide le gioie e le speranze, le sofferenze e le angosce del Popolo di Dio, del quale sono chiamati a far parte tutti i popoli della terra”, ha detto il pontefice.

Le parole di papa Francesco hanno fatto breccia nella stampa messicana e in tutte le più importanti reti sociali, venendo ripetute anche sui quotidiani nazionali insieme alla notizia che la rivista “Time” lo ha nominato “Uomo dell'anno”.

L'apparizione dell'immagine della Madonna sul mantello di Juan Diego è stato “un segno profetico di un abbraccio, l’abbraccio di Maria a tutti gli abitanti delle vaste terre americane, a quanti erano già lì e a quanti sarebbero arrivati in seguito”.

“Questo abbraccio di Maria indicò il cammino che sempre ha caratterizzato l’America: essere una terra dove possono convivere popoli diversi, una terra capace di rispettare la vita umana in tutte le sue fasi, dal grembo materno fino alla vecchiaia, capace di accogliere gli emigranti, come pure i popoli e i poveri e gli emarginati di tutte le epoche”, ha concluso il pontefice.

Un codice dipinto da Dio-tlacuilo

In questo 482° anniversario delle apparizioni, i messicani si apprestano a cantare alla Madonna “las Mañanitas”, una canzone tradizionale che si intona a quanti festeggiano il compleanno. Si tratta di una serenata popolare in cui, alla mezzanotte tra l'11 e il 12 dicembre, le catene televisive si uniscono per vedere come cantanti famosi interpretino questo saluto festoso alla Madonna del Tepeyac, il colle su cui è apparsa.

Prima e dopo, lo faranno a modo proprio quasi sette milioni di pellegrini, molti dei quali saranno giunti a piedi da luoghi remoti o in ginocchio, facendo “offerte” alla Vergine o ringraziandola per i favori ricevuti. Spesso con canti e balli preispanici, perché una delle condizioni più straordinarie dell'inculturazione del Vangelo che è Guadalupe è che tutto il mantello sacro è di per sé un miracolo dipinto dal pennello di Dio (da un tlacuilo divino, direbbero gli indigeni nahua), in cui ogni elemento “dice” qualcosa agli indigeni, al punto che gli antropologi e gli storici considerano la “tilma” (il mantello) di Juan Diego, ovvero l'immagine venerata, un vero codice in chiave indigena.

“La presenza viva di Cristo e di Santa Maria di Guadalupe in ogni pellegrino si manifesta in modo schiacciante anno dopo anno con il canto, la danza, la musica, la preghiera, le lacrime; nella storia del popolo del Messico che accorre in queste date alla Casetta di Santa Maria di Guadalupe, pieno di amore per colei che è la Regina del Messico e l'Imperatrice dell'America, Stella della Nuova Evangelizzazione”, afferma un comunicato stampa della Basilica Nazionale di Santa Maria di Guadalupe.

I festeggiamenti non hanno luogo solo nella sede del Tepeyac. Praticamente in ogni angolo del Paese ci sono celebrazioni, processioni e festeggiamenti in onore di colei che è considerata “la madre di tutti i messicani”. Ce ne sono anche in America Centrale e in Nordamerica, concretamente nelle grandi capitali degli Stati Uniti con una forte concentrazione di popolazione messicana, come Los Angeles, Dallas, Chicago o New York.

Per avere un'idea della mobilitazione di volontà che porta con sé la celebrazione, basta ricordare la “Torcia Guadalupana” che percorre il tratto dalla Basilica di Guadalupe a Città del Messico alla cattedrale di St. Patrick a New York, o la “Rosa d'Argento” che dopo essere partita dal Québec (Canada) e aver attraversato le principali città degli Stati Uniti arriva a destinazione al Santuario della Madonna di Guadalupe a Monterrey (Nuevo León, Messico), dopo aver percorso oltre tremila chilometri.

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