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La Chiesa alla ricerca della femminilità

Feminine Genius 001

Johan Larsson

Patricia Navas - Aleteia Team - pubblicato il 06/12/13

La presentazione e la promozione della “teologia della donna” dipende soprattutto dalle donne stesse

Oggi c'è molto da chiarire sulle caratteristiche proprie della femminilità – quello che il beato Giovanni Paolo II definì il “genio femminile” – e sull'apporto delle donne alla Chiesa e alla società, ha segnalato più di una volta papa Francesco.

“Le rivendicazioni dei legittimi diritti delle donne, a partire dalla ferma convinzione che uomini e donne hanno la medesima dignità, pongono alla Chiesa domande profonde che la sfidano e che non si possono superficialmente eludere”, riconosce il pontefice nella recente esortazione apostolica Evangelii Gaudium.

Tornando dal Brasile, il 28 luglio scorso, rispondendo ai giornalisti sull'aereo, il vescovo di Roma ha affermato circa la partecipazione delle donne nella Chiesa: “non si può limitare al fatto che faccia la chierichetta o la presidentessa della Caritas, la catechista… No! Deve essere di più, ma profondamente di più, anche misticamente di più, con questo che io ho detto della teologia della donna”.

Il pontefice stesso ha dato il proprio apporto personale a questa ricerca dell'aspetto caratteristico della donna. Nel suo discorso ai partecipanti al seminario organizzato dal Pontificio Consiglio per i Laici nel 25° anniversario della Lettera apostolica Mulieris dignitatem, il 12 ottobre scorso, ha sottolineato una particolare sensibilità femminile verso le “cose di Dio”, soprattutto nell'aiuto a comprendere meglio la grazia, la tenerezza e l'amore che Dio ha per ciascuno di noi.

Per papa Francesco, la funzione della donna non si riduce a un'attività concreta. Egli parla di un modo di essere, di essere l'icona della Vergine.

Molti doni da offrire

In questo senso, la docente dell'Università Gregoriana Núria Calduch-Benages ha sottolineato la necessità di promuovere – senza mai sminuire valori come la maternità o la verginità – i doni intellettuali, spirituali e pastorali che le donne possono offrire alla Chiesa.

“Sono molti!”, ha detto ad Aleteia. “Ciò che manca nella Chiesa è una presenza più incisiva della donna, soprattutto nei luoghi in cui si prendono decisioni importanti; la questione di fondo continua ad essere l'esclusione delle donne dall'esercizio dell'autorità della Chiesa”.

La Calduch-Benages ha anche rimarcato il contributo “impressionante e indiscutibile” delle donne alla Chiesa nel corso della storia, e ha affermato che “il femminismo è riuscito a unire migliaia di donne in tutto il mondo nella lotta per una società più degna e più giusta in cui si rispettino i diritti umani al di sopra di tutto”.

L'essere, più importante del fare

Tra le altre cose, papa Francesco ha ricordato che Maria è più importante degli apostoli. Cosa significa nell'ambito della Chiesa e della vita sociale? A questa domande ha risposto il nunzio apostolico in Iraq e Giordania, monsignor Giorgio Lingua, il 25 settembre scorso ad Amman nel suo discorso di benvenuto al congresso “Le donne credenti al servizio della vita, della dignità e del bene comune”.

“Significa che essere cristiano è più importante del ruolo, della funzione che si svolge nella comunità”, ha affermato monsignor Lingua. “Significa che il 'sacerdozio comune' (il sacerdozio che tutti riceviamo nel Battesimo) è più importante del 'sacerdozio ministeriale'; significa che la 'carità' è più preziosa dell''autorità'; significa che la 'testimonianza' è più preziosa delle 'parole'; significa che 'essere' è più importante di 'fare', il 'servizio' più del 'potere'”.

Si possono dire molte cose sull'essenza della donna, ma solo una donna che vive la propria femminilità sarà capace di trasmettere questa essenza, di permettere agli altri di percepire quello che è il “genio femminile”. Per questo, il compito di presentare e promuovere una teologia della donna dipende in particolare dalle donne, ha sottolineato il nunzio in Iraq e Giordania di fronte alle leader cattoliche del mondo.

Secondo monsignor Lingua, le donne sono quelle che possono arrivare a presentare “una teologia dal punto di vista della donna, con la sua sensibilità, la sua intelligenza, la sua metodologia, la sua diversità”.

Quanto al modo femminile di portare il Vangelo, il nunzio ha sottolineato che “forse una peculiarità delle donne nell'evangelizzazione è proprio questa: dare la Parola, la Parola di Dio, ovviamente, più che attraverso 'parole' con la vita, con la propria testimonianza”.

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