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Nozze gay: l’Università di Bologna ha concesso il congedo matrimoniale

Gay marriage

© Chris Howey/SHUTTERSTOCK

Chiara Santomiero - Aleteia Team - pubblicato il 04/12/13

Mentre prosegue al Senato il dibattito sulla legge sull'omofobia, si allarga in ambito privato l'equiparazione dei diritti alle unioni omosessuali

Prosegue in Commissione giustizia al Senato, dopo l'approvazione alla Camera, il dibattito sulla legge sull'omofobia. Perplessità desta in alcuni parlamentari la decisione del presidente della Commissione, Nitto Palma (Fi), e della relatrice del provvedimento, Monica Cirinnà (Pd), di procedere speditamente all'esame del provvedimento avvalendosi anche di sedute notturne.

Tra i “perplessi” la deputata del Nuovo Centrodestra (Ncd), Eugenia Roccella, che ricorda come questo iter accelerato sia stato usato anche alla Camera, sia in Commissione che in Aula: “Un iter giustificabile solo di fronte a un’urgenza nazionale, ma in questo caso che fretta c’è?” (Avvenire 3 dicembre). Secondo la parlamentare la “fretta” nasconderebbe il tentativo di evitare un dibattito democratico: “il punto fondamentale – afferma Roccella – è che questa legge non è fatta per proteggere qualcuno, ma per censurare idee e opinioni, rendendo un reato punibile affermazioni del tipo che la famiglia è quella naturale, la stessa citata dalla Costituzione come unica e vera. È una legge da "caso Barilla", che nulla ha a che fare con il suicidio del ragazzino romano. Se vuoi proteggere davvero le persone, com’è noto, non impedisci la circolazione di idee, ma fai cultura, formazione nelle scuole, insegni il rispetto reciproco e l’accettazione di ogni persona” (Avvenire 3 dicembre).

Sul provvedimento le forze parlamentari hanno posizioni differenti: da un lato, c’è la contrarietà del Nuovo centrodestra e della Lega alla legge, dall’altro il sostegno del Pd, di Sel e dei grillini. Nel mezzo Scelta Civica, la cui posizione è altalenante, mentre la componente scissionista di Progetto per l’Italia è contraria. Forza Italia è sostanzialmente divisa: il presidente della Commissione, Nitto Palma, è colui che ha proposto le sedute notturne, ma c’è anche chi, come Lucio Malan esprime il suo dissenso per una norma che punisce “chi citi passi della Bibbia o sostenga che è preferibile per un bambino avere una mamma e un papà” (Tempi.it 4 dicembre).

Intanto, per altra via, si affermano alcune misure di equiparazione dei diritti delle coppie gay a quelle eterosessuali. L'Università di Bologna ha riconosciuto il congedo matrimoniale – le due settimane retribuite che spettano ai coniugi per il viaggio di nozze – ad un dipendente che si è sposato all'estero con il compagno. Non è la prima volta che accade all'Alma Mater: un anno fa ha beneficiato di questo diritto un'altra coppia omosessuale, formata da un professore universitario. Qualche anno fa, invece, il congedo è spettato a due donne (La Repubblica.it 3 dicembre).

D'altra parte nel privato alcuni riconoscimenti cominciano a diffondersi sempre più. È di pochi giorni fa la notizia che il colosso della grande distribuzione Coop Adriatica ha varato per i propri dipendenti gay un pacchetto di diritti che comprende anche il congedo matrimoniale o la possibilità di assistere il compagno malato. Una scelta simile a quella fatta da Servizi Italia di Parma, azienda di servizi che lavora per il mondo sanitario, con oltre 1500 dipendenti. Anche lì, d’ora in poi, il congedo matrimoniale è aperto a tutti i dipendenti senza distinzioni di sesso (La Repubblica.it 3 dicembre).

A destare perplessità è l'estensione nel settore pubblico: può un ente pubblico dare un congedo matrimoniale a un dipendente che, in Italia, non è considerato "coniugato" agli effetti di legge? Si tratta di un provvedimento legale oppure no? “L’apertura nei confronti delle coppie omosessuali che testimonia il cambiamento dei costumi arriverebbe dalla Suprema Corte di Cassazione che in una recente pronuncia – ha spiegato Katia Lanosa, presidente dell’associazione avvocati matrimonialisti dell’Emilia Romagna in un'intervista ad Avvenire (4 dicembre) – ha stabilito che per le coppie gay devono valere gli stessi diritti assicurati dalla legge a qualsiasi coppia etero”. All'ufficio del personale dell'Università di Bologna, quindi, è stato sufficiente “riconoscere lo status, non l’unione, del dipendente per garantirgli il congedo”.

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