La scorsa settimana c'è stato il Black Friday, l'inizio ufficiale della stagione degli acquisti natalizi (anche se la pre-stagione si è un po' estesa) e, come risultato, uno dei giorni più importanti dell'economia americana, e sempre più di tutto il mondo. Noi cattolici, però, non dovremmo permettere che questo adombri il calendario liturgico. Potremmo pensare piuttosto di andare a Messa perché è il Venerdì della 34ma settimana del Tempo Ordinario.
Sicuramente oggi non è un giorno speciale liturgicamente parlando (anche se si può andare a Messa). A livello liturgico è più importante questa domenica, che è la prima Domenica d'Avvento.
L'Avvento è il tempo di preparazione spirituale e di attesa per la celebrazione del Natale, ma c'è qualcosa che si perde in tutto questo; è il secondo significato di questo tempo che in genere si ignora: la preparazione spirituale alla Seconda Venuta diCristo.
Il Figlio di Dio è già venuto sulla terra una volta. Nella sua prima venuta, “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui” (Gv 3, 17). Egli è venuto “assumendo la condizione di servo” (Flp 2,7) e ha subito la Passione e la morte in Croce per i nostri peccati. Egli è venuto a salvarci!
Se nella sua prima venuta Gesù ci ha portato le condizioni di pace tra Dio e gli uomini (Gesù è la condizione), nella sua seconda venuta il nostro tempo sarà giunto: il tempo delle seconde opportunità sarà terminato, le nostre decisioni saranno definitive ed Egli verrà a giudicarci.
E questo spiega perché la Chiesa ci dona questa lettura di Matteo per la Prima Domenica d'Avvento:
“Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà”.
La Scrittura ci racconta che prima del diluvio “la terra era corrotta davanti a Dio e piena di violenza”; “il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male” (Gen 6.5, 11). Dio mandò il diluvio per distruggere loro e la terra, ma visto che Noè era “giusto e integro” e “trovò grazia agli occhi del Signore”, Dio diede ordine a Noè di costruire l'Arca, perché egli e la sua famiglia potessero salvarsi.
La Chiesa cattolica è la nuova Arca, e il nostro Santo Padre a Roma è il nuovo Noè, per dirigere questa grande nave.
Nel libro dell'Apocalisse San Giovanni racconta: “Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Furono aperti dei libri. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei libri, ciascuno secondo le sue opere”.
Sei pronto ad essere giudicato davanti a Dio? Ricorda che l'Avvento è un grande momento per iniziare a prepararsi.