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Sono giovane e non trovo più risposte nella fede

Sono giovane e non trovo più risposte nella fede

@DR

don Antonio Rizzolo - Credere - pubblicato il 02/12/13

Come possiamo arrivare a una fede matura, personale, piena. Nella quale trovare parole che diano senso alla nostra vita?

Caro don Antonio,

sono un ragazzo appena maggiorenne di famiglia credente. Sono sempre stato il classico ragazzo che andava a Messa la domenica e recitava le preghiere alla sera. Con “l'avanzare della vita”, però, inizio a trovare sempre meno luci nel mio cuore. Non che la mia fede stia svanendo, solo che non riesco più a trovare le risposte che da ragazzini si scoprono in un attimo e ti rallegrano la vita in due secondi. Sarà colpa di quello che succede nel mondo, dipenderà da me che non mi impegno abbastanza…ma mi sembra di stare in un “limbo”…né da un parte né dall'altra. E questo mi rattrista molto…

Mattia C., Reggio Emilia

Nella nostra vita, caro Mattia, ci sono momenti di passaggio che ci mettono in crisi e portano con sé molti dubbi. Uno è l'adolescenza, che ci conduce dall'infanzia all'età adulta. Lo stesso avviene per la nostra fede: dobbiamo passare dall'infanzia spirituale alla maturità cristiana. In questa fase intermedia ci si trova quasi in un limbo. Il mondo di oggi rende forse l'attraversamento più difficile. Offre tantissimi stimoli, ci alletta con i richiami del piacere e del possedere. Alcuni, a poco a poco, abbandonano la fede, ma spesso sentono un vuoto di senso, la mancanza di valori per cui valga la pena vivere. Il Signore è esigente, ma ci promette una vita piena, autentica. Se ne era reso conto l'apostolo Pietro quando Gesù chiese ai discepoli se volevano andarsene. Pietro rispose a nome di tutti. “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna” (Giovanni 6, 68).

Che cosa fare, allora, per giungere a una fede adulta, personale? Fondamentale è instaurare un vero rapporto di amicizia con Gesù Cristo, il solo che ha “parole di vita eterna”. La fede infatti è dialogo con il Signore, relazione, affidamento, certi che in lui possiamo trovare quello che il nostro cuore cerca, la risposta al nostro desiderio di felicità, di pienezza, di gioia. Non sempre i cristiani manifestano così la loro fede. Ma, se ci guardiamo intorno, gli esempi di amore, di dedizione, di speranza non mancano. La nostra rivista ne presenta ogni settimana una rassegna.

Come possiamo far crescere il nostro rapporto con il Signore Gesù? Un primo mezzo è la preghiera, che è ben più della recita di formule, è dialogo: presenta ogni sera i tuoi problemi, caro Mattia, le tue difficoltà, le tue gioie a Gesù, parlane con lui, affidati a lui. Un altro mezzo è l'incontro con il Signore presente nella liturgia, soprattutto nell'Eucaristia. Non trascurare perciò la partecipazione alla Messa e l'incontro con Cristo mediante la Comunione. L'assemblea liturgica esprime poi un aspetto essenziale della nostra fede: noi non siamo soli, ma parte di una comunità di credenti. Non dimenticare nemmeno gli altri sacramenti, soprattutto l'incontro con Cristo nel sacramento della Riconciliazione.

Un terzo mezzo è la meditazione della parola di Dio, dove Cristo stesso è presente, lui che è il Verbo eterno (cioè la Parola) di Dio. Basta anche la lettura del Vangelo del giorno (che su Credere proponiamo nelle pagine della “Settimana liturgica”). Un mezzo da non trascurare è inoltre la manifestazione concreta della fede attraverso l'amore: un atteggiamento da vivere sempre nei nostri rapporti con gli altri, ma che si può concretizzare in opere di volontariato, solidarietà, aiuto in parrocchia. Infine, caro Mattia, potresti cercare una guida spirituale che ti accompagni nel cammino. Potrebbe essere il tuo parroco o un sacerdote di fiducia. Insieme ai lettori di Credere, ti accompagno con la preghiera.

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