b) Ci sono alcuni tratti della personalità che influiscono notevolmente sulla permeabilità alla captazione settaria: carattere introverso, solitario o depressivo; difficoltà sociali, relazionali e di comunicazione; insicurezza di fronte al futuro, confusione, immaturità affettiva o bassa autostima.
c) Ci sono anche situazioni puntuali di crisi che colpiscono profondamente il giovane, legate a esperienze che si vivono in forma traumatica nell’ambito affettivo, familiare, lavorativo…
d) È fondamentale il ruolo della famiglia, che può favorire o ostacolare l’azione delle sette sui suoi membri più giovani. Alcuni tratti negativi sono la sua frammentazione, gli estremi del rigorismo e della lassità, la mancanza di affetto, la debolezza dei vincoli, i maltrattamenti…
e) La ricerca di spiritualità, soprattutto quando non c’è stata una normale socializzazione religiosa o è del tutto assente, e la necessità di trascendenza dell’essere umano sono elementi fondamentali di cui tener conto, visto che l’uomo è un essere religioso. Se questa necessità non è soddisfatta, ci sarà sempre chi vorrà riempire il vuoto.
f) Oltre a quanto detto bisogna tener conto, come elemento aggiunto, della mancanza di cultura religiosa, che fa sì che i giovani non dispongano di dati e criteri per il discernimento delle offerte che giungono nel contesto dell’elemento spirituale; questo aggiunto al relativismo ambientale secondo il quale tutto vale, e tutte le credenze e le opinioni meritano lo stesso rispetto.
g) Bisogna infine tornare a segnalare l’interesse per l’occulto e il misterioso, che si constata nella popolarità che hanno alcuni temi, prodotti audiovisivi e contenuti che continuano ad attirare la popolazione in generale e il pubblico giovanile in particolare.
5. L’inganno di essere padroni del proprio destino
Dopo tutto quanto detto, può sembrare contraddittorio che da un lato si affermi che la maggior parte dei giovani rifiuta una configurazione istituzionale dell’elemento religioso, tendendo piuttosto all’individualismo che elabora una “religione alla carta”, e dall’altro si metta in guardia contro il rischio che gli stessi giovani siano più facilmente “captabili” da parte delle sette. Persone tanto gelose della propria autonomia possono cadere in gruppi che attentano contro la loro libertà e finiscono per manipolarle in grado maggiore o minore sotto forma di patologie della religione?
Sembra contraddittorio, ma in realtà non lo è. In primo luogo perché la nuova religiosità sta assumendo forme sempre meno di gruppo – sociologicamente parlando –, e non si verificano più tanti casi di vita comunitaria, isolamento fisico in luoghi reconditi o reclusione voluta nel contesto chiuso della setta. Ora il controllo delle persone si effettua facilmente senza un eccessivo contatto personale, attraverso attività, lezioni e laboratori, lettura di libri, accesso alle dottrine e alle pratiche spirituali via Internet…
E poi perché l’inganno è lo stesso di sempre, il più antico: il “sarete come Dio” della Genesi o il tentativo di furto del fuoco divino del mitico Prometeo. I giovani, ansiosi di raggiungere una vera libertà, sono convinti nell’ambito delle sette e della nuova religiosità che lì potranno viverla pienamente, che saranno padroni del proprio destino, quando in realtà staranno mettendo la loro vita nelle mani di una dottrina irrazionale che in fondo li schiavizza e li allontana dalla loro autorealizzazione e felicità.