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Google contro la pedopornografia in rete

Google, pedopornografia e don Di Noto

@DR

Aleteia Team - pubblicato il 18/11/13

Parla don Fortunato Di Noto: "Non è la tecnologia ma l'uomo che deve cambiare"

Google, Microsoft e altri importanti aziende del web hanno deciso di impegnarsi direttamente per il contrasto della pedopornografia in rete. Uno sforzo importante contro il dilagare di immagini e film che raffigurano minori, spesso bambini neppure adolescenti, o addirittura le violenze perpetrate nei loro confronti. La notizia è di queste ore, Secondo Schmidt, amministratore delegato di Google in una intervista ad un quotidiano inglese in cui riportava il traguardo di aver cancellato dal proprio motore di ricerca oltre 100.000 ricerche correlate alla pedopornografia, aggiungendo tuttavia che “senza dubbio la società non arriverà mai a eliminare tale depravazione, ma dovremmo fare tutto ciò che è in nostro potere per proteggere i bambini” (La Stampa, 18 novembre).

Risultato che verrà presto esteso alle oltre 150 lingue in cui il motore opera e che ha comportato lo sforzo di oltre 200 informatici per sviluppare una tecnologia capace di riconoscere parole, immagini e contenuti e filtrarli in modo definitivo dai risultati per gli utenti (Ansa, 18 novembre).

Una posizione condivisa da Don Fortunato di Noto, sacerdote e presidente di Meter, associazione che da diversi anni lotta contro questo fenomeno odioso. Aleteia lo ha raggiunto per un commento proprio nel giorno in cui l'Associazione ha denunciato un sito che raccoglieva “racconti di fantasia a sfondo pedopornografico”, alle autorità postali della Sicilia (Adnkronos, 18 novembre).

Don Fortunato, cosa pensa di questa innovazione?

Di Noto: "Non potrà mai esistere una tecnologia che contrasterà efficacemente la pedofilia online e la pedopornografia, non è un problema tecnico, ma umano. Dovranno spiegarci come contrastare i contenuti del deep web (la rete invisibile) molto più vasta di quella che possiamo consultare nel web visibile attraverso i motori di ricerca”.

Qual è la via maestra?

Di Noto: "Si dovrebbe molto di più investire nella etica del web, nel rispetto della dignità dell'uomo, nella promozione dei diritti dell'infanzia veicolata con le nuove tecnologie. Oscurare i siti serve ben poco, ma investire con risorse per il contrasto e la prevenzione. E' una via privilegiata e una grande sfida.Se non rendiamo l'uomo più umano, il web sarà il luogo privilegiato del disumano. I Report di Meter è l'ultima formale segnalazione. Se non procediamo in una alleanza tra vari attori della tutela dei bambini, anche online, saranno positive campagne e azioni di contrasto, ma potrebbero risultare inefficaci. La tecnologia non salverà l'umanità se non è l'uomo a salvare l'uomo"

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