Si tratta di comportamenti gravemente contrari alla fede
di Stefano Stimamiglio
Caro don Gabriele, parlavamo la settimana scorsa delle preghiere di liberazione. Accade però che spesso, per risolvere i problemi, ci si affidi avventatamente a pseudo-guaritori, medium, maghi o fattucchieri…
Il rischio esiste ed è concreto. Le statistiche dicono che, purtroppo, molta gente si affida a questi impostori, magari trovati su inserzioni pubblicitarie o su internet. Si tratta di comportamenti gravemente contrari alla fede. Il demonio si scaccia solo con la preghiera. Occorre quindi sempre rivolgersi all’esorcista o, quando per vari motivi non è possibile, a laici istruiti e in comunione con la Chiesa cattolica. Il consiglio, in questo caso, è sempre quello di rivolgersi ai gruppi di preghiera del Rinnovamento nello Spirito Santo.
Il laico può essere più efficace dell’esorcista?
Accade, certamente. Pensi che ai tempi di santa Caterina da Siena, nel XIV secolo, quando un esorcista non riusciva a liberare un indemoniato, lo inviava alla santa che, in virtù della sua provatissima fede, molto spesso riusciva a liberarla dall’ossesso. Quello che conta è solo la fede.
Ci si può “auto-liberare” dai mali malefici?
Sì, certamente. Il comando dato da Gesù ai discepoli – Marco 16,17: “Nel mio nome cacceranno i demòni” – non vale solo per liberare gli altri ma anche per se stessi. La condizione previa, ovviamente, è di vivere in grazia di Dio accostandosi spesso ai sacramenti – in particolare alla Confessione e all’Eucaristia -, d’invocare con frequenza l’aiuto di Maria con il rosario e quello dei santi con le giaculatorie. Spesso, tuttavia, la persona disturbata spiritualmente non riesce a vivere pienamente in questa condizione a causa della repulsione al sacro indotta dal demonio. In questo caso è opportuno farsi aiutare lasciando che altri, come detto, preghino sulla persona, avendo sempre a mente che la liberazione può durare anche molti anni.
Si tratta della famosa “permissione divina”?
Sì. Accade che il demonio si accanisca contro una persona senza che Dio, almeno apparentemente, intervenga. Rientriamo qui nel mistero della cosiddetta “permissione divina”. A quali fini Dio permette il male? Non si può sapere. A volte può essere per motivi di purificazione, altre volte per consentire un maggiore bene a qualche anima. Tutto questo sfugge a un chiara comprensione ed è assolutamente inutile, se non deleterio, volerlo scoprire a tutti i costi. Riconosco che ci vuole una grande fede per capire questo mistero e accettarlo.