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Che cosa deve fare il cristiano per cambiare la società?

I cristiani come cambiano la società?

© Jonas Pavão / JMJ RIO 2013

A Sua Immagine - pubblicato il 07/11/13

Come cristiani siamo chiamati ad annunciare il Vangelo e a operare per la promozione e il rispetto dell'uomo

Su quali strade un cristiano deve impegnarsi per l’edificazione di una società degna di Dio e degna dell’uomo? In un mondo segnato da problemi complessi cosa possiamo fare noi credenti per operare un reale e concreto cambiamento?

Anna

Il primo grande convegno ecclesiale ha affrontato il tema dell’evangelizzazione e della promozione umana. Come cristiani siamo chiamati, e dobbiamo sentirci impegnati, non solo ad annunciare fedelmente il messaggio del Vangelo di Cristo, ma anche a operare per la promozione e il rispetto dell’uomo. Riporto, in relazione a questi impegni, alcune delle indicazioni che il Concilio Vaticano II suggerisce nel capitolo IV del decreto sull’apostolato dei laici quando parla, al n. 16 dei ‘vari modi di apostolato’: “Molte sono le forme di apostolato con cui i laici edificano la Chiesa e santificano il mondo animandolo in Cristo. Una forma particolare di apostolato individuale e segno adattissimo anche ai nostri tempi a manifestare il Cristo vivente nei suoi fedeli, è la testimonianza di tutta la vita laicale, promanante dalla fede, dalla speranza e dalla carità. Con l’apostolato della parola, on alcuni casi del tutto necessario, i laici annunziano Cristo, spiegano e diffondono la sua dottrina secondo la propria condizione e capacità e fedelmente la professano. Collaborando, inoltre, come cittadini di questo mondo, in ciò che riguarda la costruzione e la gestione dell’ordine temporale, i laici devono perseguire nella vita familiare, professionale, culturale e sociale, alla luce della fede, ancor più ali motivi dell’agire e, presentandosi l’occasione, farli conoscere agli altri, consapevoli di rendersi così collaboratori di Dio creatore, redentore e santificatore e di glorificarlo. Infine i laici animino la propria vita con la carità e l’esprimano con le opere, secondo le proprie possibilità. Si ricordino tutti che, con il culto pubblico e la preghiera con la penitenza e la spontanea accettazione delle fatiche e delle pene della vita, con cui si conformano a Cristo sofferente (cfr. 2Cor 4,10; Col 1,24), essi possono raggiungere tutti gli uomini e contribuire alla salvezza di tutto il mondo”.

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Invia il tuo interrogativo, scrivendo una email a padreantonio@asuaimmaginesettimanale.it oppure spedendo una lettera all’indirizzo A Sua Immagine, Borgo Sant’Angelo 23, 00193 Roma. La risposta arriverà dal silenzio e dalla spiritualità del Monastero di San Benedetto di Subiaco. Padre Antonio offrirà una chiave per trovare un senso alle questioni poste, accompagnando il cammino di credenti e non credenti.

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