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A tutela dei più piccoli per una tv di qualità

Comitato Media e minori

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Chiara Santomiero - Aleteia Team - pubblicato il 24/10/13

Si è insediato a Roma il nuovo Comitato media e minori

Quindici membri in rappresentanza di emittenti radiotelevisive, associazioni di utenti e istituzioni tra cui l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e il Ministero dello Sviluppo economico: è composto così il Comitato media e minori che si è insediato il 24 ottobre a Roma dopo quasi due anni di assenza. L’organismo funziona da “baluardo” per i più giovani contro film con contenuti di forte aggressività nella fasce pomeridiane e trasmissioni che abbiano accenti di volgarità nel linguaggio e nei comportamenti proposti.

Il Comitato ha infatti il compito di assicurare, attraverso un’attività di monitoraggio e di controllo, l'applicazione del Codice di autoregolamentazione ''Tv e Minori'' e promuovere iniziative di educazione e sensibilizzazione all'uso corretto dei media, rivolte a scuole, famiglie e al pubblico in generale. Il Codice è nato nel 2002 come atto di autodisciplina delle emittenti radiotelevisive pubbliche e private, nazionali e locali, e ha definito principi generali e norme di comportamento con l’obiettivo di assicurare un livello di protezione ulteriore rispetto a quello previsto all'epoca dalle norme in vigore attraverso una programmazione di qualità, il più possibile rispettosa dei valori dell'infanzia e dell'adolescenza e comprensiva di un'offerta dedicata ai più piccoli. Nel 2004 l'osservanza del Codice è diventata obbligatoria per legge per tutte le emittenti attive in Italia. Come ribadito di recente dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, “è necessario tutelare i più giovani e la loro formazione dai pericoli presenti nella rete e nei media in generale” (Asca 23 ottobre).

Nato all’epoca della tv analogica, oggi sarà necessario un aggiornamento legato alle nuove tecnologie. Secondo il  neo presidente, Maurizio Mensi, «grazie alla convergenza dei servizi di media  il minore è adesso in grado di costruirsi, soprattutto con Internet, un palinsesto in maniera del tutto autonoma e indipendente dalla programmazione proposta dalle reti generaliste e tematiche. Perciò occorre intervenire con strumenti efficaci e adeguati alle nuove tecnologie». Per questo il Comitato intende sollecitare subito un percorso di aggiornamento del codice «per renderlo applicabile alle piattaforme dei nuovi media e più in generale alla multimedialità» (Avvenire 23 ottobre).

Non si tratta però solo di un’azione “in difesa”. Riguardo alla tv secondo Mensi «è necessario sostenere una programmazione di qualità, portatrice di valori positivi, così da fornire un utile ausilio alla famiglia cui è affidata la principale responsabilità educativa». Per questo motivo il Comitato intende stringere un’alleanza con quanti sono impegnati sul versante formativo: «Uno degli elementi qualificanti della nostra azione – conclude il presidente – dovrà essere la promozione di iniziative di sensibilizzazione al corretto uso dei media. Proposte rivolte ai minori, alle famiglie e al pubblico in generale che andranno realizzate insieme con la scuola» (Avvenire 23 ottobre).

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