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Famiglia, coppie omosessuali, figli in provetta: prove di sperimentazione giuridica

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© SHUTTERSTOCK

Chiara Santomiero - Aleteia Team - pubblicato il 22/10/13

In diversi Paesi il diritto apre a nuove situazioni ma bisogna stare attenti alla posta in gioco

Difficile orientarsi nelle problematiche proposte al concetto di famiglia dalle unioni gay e soprattutto dal desiderio di queste coppie di avere dei figli. Una complessità spesso risolta con nuove sperimentazioni in campo giuridico che si rendono necessarie anche per compensare situazioni di fatto mai previste prima e che lascerebbero in difficoltà dei minori. Lo dimostrano due provvedimenti adottati di recente l’uno in California e l’altro, con motivazioni diverse, nel Regno Unito. Intanto in Croazia si studia una nuova legge di famiglia nella quale saranno riconosciuti uguali diritti anche alle coppie omosessuali.

Il governatore democratico della California Jerry Brown  la settimana scorsa ha firmato una legge che permette di riconoscere la potestà di tre e più genitori su un unico bambino. La norma trae origine da un caso concreto: nel 2011 la Corte suprema aveva dovuto occuparsi del caso di una coppia di donne lesbiche che avevano avuto un figlio attraverso la fecondazione eterologa ma la cui relazione era finita in modo drammatico. Poichè una di esse era finita in carcere e l’altra in ospedale si era posto il problema della persona a cui affidare il bambino. Si era fatto avanti il padre biologico, cioè il donatore di sperma, ma poichè la legge non gli riconosceva alcun diritto sul figlio nato in provetta, il piccolo era stato affidato a una nuova famiglia.

Non crede a una decisione indirizzata al benessere dei minori la Nuova Bussola Quotidiana (22 ottobre); secondo la testata "per la crescita armonica dei figli questi hanno bisogno solo di due genitori e di sesso differente. La decisione allora non è altro che un’ennesima mossa politica per appoggiare l’ideologia gay". E mette in guardia su possibili futuri scenari: "due genitori dello stesso sesso non saranno costretti a ricorrere a sconosciuti per procreare, attraverso, ad esempio, l’utilizzo dell’utero in affitto (pratica legale e diffusa negli Usa), ma potranno includere nel nucleo familiare amici o coppie che contribuiranno alla messa al mondo e alla crescita dei figli".

Nel Regno Unito è stata autorizzata la fecondazione in vitro mediante l’utilizzazione del Dna di tre persone diverse. Secondo questa tecnica l’embrione viene prodotto con materiale genetico dei due genitori, fatta eccezione per una parte, corrispondente al Dna mitocondriale, che invece deriva da una donatrice. In questo modo si dovrebbero evitare 150 malattie derivanti dal mitocondrio materno. Per la Nuova Bussola Quotidiana (22 ottobre) si tratta di una pratica a carattere eugenetico: "Per il miglioramento della specie umana, e l’eliminazione di possibili patologie genetiche, ecco arrivare i figli di tre genitori biologici. La nuova super razza destinata a sconfiggere le malattie e a soppiantare gli umani di serie B finora conosciuti dalla nostra civiltà".

Stessa opinione è stata espressa da 34 membri dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa che hanno deciso di sottoscrivere una formale dichiarazione (written declaration no. 557 – doc.13325 del 3 ottobre 2013) contro l’iniziativa governativa britannica, ritenendo la tecnica procreativa «pratica di carattere eugenetico» e come tale vietata dalla normativa internazionale. Nella dichiarazione si cita "l’art. 24 della Dichiarazione Universale sul Genoma e sui Diritti Umani dell’Unesco che ritiene «contrari alla dignità umana gli interventi sulle cellule germinali»; l’art. 13 della Convenzione sui Diritti Umani e la Biomedicina, il quale sancisce che «un intervento finalizzato a modificare il genoma umano non può essere intrapreso che per delle ragioni preventive, diagnostiche o terapeutiche e solamente se non ha come scopo di introdurre una modifica nel genoma dei discendenti»; l’art.3, secondo comma, lett.b), della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, il quale stabilisce che nell’ambito della medicina e della biologia deve essere sempre rispettato «il divieto delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi come scopo la selezione delle persone»; l’art.13, paragrafo 91, del rapporto esplicativo della Convenzione dei Diritti dell’Uomo e della Biomedicina, il quale proclama che «qualunque intervento finalizzato alla modifica del genoma dei discendenti è vietato», con la conseguenza che «per quanto riguarda, in particolare, le modifiche di spermatozoi od ovociti nell’ambito di un processo di fecondazione, queste non possono essere autorizzate»" (La Nuova Bussola Quotidiana 22 ottobre).

Battaglia giuridica anche in Croazia dove la Corte Costituzionale ha bocciato la procedura di attuazione del corso di educazione sessuale di stampo gender nelle scuole, nel contempo accusando il governo di avere agito con metodi non democratici e dove la raccolta di firme per indire un referendum affinché nella Costituzione sia inserito un articolo che preveda che il matrimonio rappresenta solamente l’unione di vita di un uomo e una donna ha raccolta in sole due settimane 770 mila firme (La Nuova Bussola Quotidiana 21 ottobre).

Sempre in Croazia è in corso di redazione una nuova legge sulla famiglia, secondo la quale "le unioni omosessuali non si chiameranno ‘famiglia’, ma avranno i medesimi diritti delle famiglie naturali, ad eccezione del diritto di adozione – unica concessione fatta al movimento di opposizione, la quale tuttavia è esclusivamente di natura tattica ed è facilmente modificabile in un prossimo futuro" (La Nuova Bussola Quotidiana 21 ottobre).

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