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Cosa accadrà nel Giorno del Giudizio?

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A Sua Immagine - pubblicato il 18/10/13
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Sarà un’alba radiosa di grande speranza. Non un giorno di ira ma di grande attesa.Gentile padre Antonio,

cosa succederà quando tornerà Gesù sulla terra? I vivi saranno giudicati. Per le persone morte che sono all’inferno o in purgatorio e in paradiso, cosa cambierà quando Gesù tornerà per giudicare i vivi e i morti? La loro condizione non dovrebbe essere già definita? La ringrazio.

Andrea

Spesso si pensa al Giudizio finale con il ritorno di Gesù sulla terra come a un giorno terribile. La proclamazione di fede di Gesù giudice ci prospetta un’alba radiosa di grande speranza. Il giorno della sua venuta non è un giorno di ira ma di grande attesa. Questo lo affermiamo continuamente nelle nostre assemblee eucaristiche quando diciamo: “Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione in attesa della tua venuta”. Il Catechismo della Chiesa cattolica, commentando la frase del Credo “di là verrà a giudicare i vivi e i morti”, al numero 678 afferma: “In linea con i profeti e Giovanni Battista Gesù ha annunziato nella sua predicazione il Giudizio dell’ultimo giorno. Allora verrà condannata l’incredulità colpevole che non ha tenuto in alcun conto la grazia offerta da Dio. L’atteggiamento verso il prossimo rivelerà l’accoglienza o il rifiuto della grazia e dell’amore divino. Gesù dirà nell’ultimo giorno: ‘Ogni volta che avete fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli i più piccoli, l’avete fatto a me’ (Mt 25, 40)”. Sempre il Catechismo prosegue al numero 679 con queste parole: “Cristo è Signore della vita eterna. Il pieno diritto di giudicare definitivamente le opere e i cuori degli uomini appartiene a lui in quanto Redentore del mondo. Egli ha ‘acquisito’ questo diritto con la sua croce. Anche il Padre ‘ha rimesso ogni giudizio al Figlio’. Ora, il Figlio non è venuto per giudicare, ma per salvare e per donare la vita che è in lui. E’ per il rifiuto della grazia nella vita presente che ognuno si giudica già da se stesso, riceve secondo le sue opere e può anche condannarsi per l’eternità rifiutando lo Spirito d’amore”.

Questo deve ricordarci che la nostra vita deve essere vissuta in modo tale che sia una continua accoglienza del Cristo che dona se stesso nel sacramento dell’eucaristia, ma che dobbiamo saper riconoscere e accogliere anche in tutti i nostri fratelli.

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Invia il tuo interrogativo, scrivendo una email a padreantonio@asuaimmaginesettimanale.it oppure spedendo una lettera all’indirizzo A Sua Immagine, Borgo Sant’Angelo 23, 00193 Roma. La risposta arriverà dal silenzio e dalla spiritualità del Monastero di San Benedetto di Subiaco. Padre Antonio offrirà una chiave per trovare un senso alle questioni poste, accompagnando il cammino di credenti e non credenti.