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Un cattolico può partecipare a culti di esaltazione della Madre Terra?

Pachamama

© DR

Roberto A. Federigo - pubblicato il 17/10/13

In essi si divinizzano il pianeta Terra e la sua natura. Lungi dal trattarsi di una cerimonia festosa, si tratta di un rito neopagano

1. Cosa sono i culti di esaltazione della Madre Terra?

Sono riti realizzati dai membri delle religiosità tellurico-misteriche e che hanno origine nel neolitico. In varie grotte europee sono state rinvenute statuette di ceramica che rappresentano, come nel caso della “Dea di Gavà”, l'immagine di una donna con una spiga sul ventre. La donna (che è incinta e sta partorendo), associata con la terra (che dà i frutti), è fecondata come la terra stessa (elemento femminile) dai raggi del sole (elemento maschile).

2. Come si classificano?

Riferendosi al culto alla Madre Terra bisogna considerare due elementi: in primo luogo perdurano ancora riti ancestrali aborigeni praticati in alcune zone di America, Asia e Africa, in secondo luogo ci sono i riti collegati alla New Age. Per offrire un panorama più chiaro, saranno classificati nel modo seguente:

1- Riti alla Madre Terra tradizionali antichi: sono ancestrali e praticati da quanti credono nella Madre Terra tra le altre divinità. Sono animisti e politeisti.
2- Riti alla Madre Terra sincretici individuali: sono cerimonie praticate in genere dai tradizionalisti. Sono sincretici.
3- Riti alla Madre Terra New Age: sono cerimonie praticate da persone che le acquisiscono non per eredità culturale dei propri avi. Possono essere animisti-panteisti, politeisti e sincretici, e si differenziano dagli altri perché posseggono componenti ideologiche moderne come l'ecologia, il femminismo, il vegetarianesimo, la meditazione, ecc.

3. Chi li ha praticati o li pratica? E cosa avviene in essi?

Non tutti danno alla Madre Terra uno stesso nome o una stessa interpretazione e forma. I culti politeistici asiatici ed europei più praticati rendevano antropomorfa (alcuni teriomorfa) la terra e la chiamavano con questi nomi:

Sumeri: Tiamat.
Caldei: Ishtar o Ninsuna.
Cananei: Asera.
Assiri: Astartè.
Frigi: Cibeles.
Greci: Gea o Gaya.
Minoici: Rea.
Romani: Magna Mater.

Quasi tutte le civiltà antiche hanno adorato qualche tipo di dea collegata alla terra. Oltre a quelli già nominati, lo hanno fatto gli indiani, i popoli siberiani, i celti, i popoli nordici e i baschi. A poco a poco, la cristianizzazione delle popolazioni ha fatto cadere questo culto nel dimenticatoio. Anche nell'America precolombiana i vari popoli adoravano la Madre Terra, e dopo l'arrivo degli europei e l'evangelizzazione, a differenza del Vecchio Continente, nella terra nuova il culto non è mai stato del tutto abbandonato; alcuni cattolici lo hanno mantenuto come una tradizione ancestrale che in qualche caso rappresenta un vero sincretismo.

In buona parte del Sudamerica (Ecuador, Perù, Bolivia, Argentina, Cile e Colombia) esistono il culto e la celebrazione della Pachamama (dall'aimara e quechua “pacha”, terra, e “mama”, madre), che si svolgono il primo e in vari altri giorni del mese di agosto e sono praticati da persone prevalentemente cristiane in modo parallelo alla loro credenza di base. Nel rito si offrono alla “Pachamama” alimenti, bevande, tabacco, foglie di coca…

Attualmente varie persone che non hanno una tradizione ancestrale vicina a quanti rendevano culto alla Madre Terra partecipano a celebrazioni e culti riattualizzati dal New Age. In base a questa nuova visione, chiamano la Madre Terra Gaia e la concepiscono come il corpo di un essere vivo, il più grande del sistema solare, che influisce sulla nostra vita perché saremmo mentalmente collegati ai suoi centri di energia.“Con questo senso e con quello numinoso, divino della 'terra', nella New Age Gaia è collegata alla dea Madre Terra(…)” (1).

In Europa, come si è già detto, esistono gruppi che da qualche decennio hanno ripristinato parte di questi riti con una forte carica New Age neopagana. Molto più lontani rispetto a quelli americani, questi culti sono scomparsi verso il III secolo d.C. Si praticano di preferenza nei boschi e si utilizzano paioli, candele, cantici, orientamenti astrologici e si offrono in sacrificio vari vegetali. Un'altra differenza con quelli americani è che in quelli europei non si offre carne di animali, per la tendenza al vegetarianismo imposta dal New Age.

(1) Manuel Guerra – Diccionario Enciclopédico de las Sectas.

4. Cosa dice la Chiesa cattolica al riguardo?

4. Giudicando la religiosità popolare, non possiamo partire da un'interpretazione culturale occidentalizzata, propria delle classi urbane media e alta, ma dal significato che quella religiosità ha nel contesto della sub-cultura dei gruppi rurali e urbani marginalizzati. Le sue espressioni possono essere deformate e mescolate in una certa misura con un patrimonio religioso ancestrale in cui la tradizione esercita un potere quasi tirannico; c'è il pericolo che siano facilmente influenzate da pratiche magiche e superstizioni che rivelano un carattere piuttosto autoritario e un certo timore per il divino, che hanno bisogno dell'intercessione di esseri più vicini all'uomo e di espressioni più plastiche e concrete. Queste manifestazioni religiose possono essere, tuttavia, balbettii di un'autentica religiosità, espressa con gli elementi culturali di cui si dispone.

Nel fenomeno religioso esistono motivazioni distinte che, per il fatto di essere umane, sono miste, e possono rispondere a desideri di sicurezza, contingenza, importanza e simultaneamente a necessità di adorazione, gratitudine verso l'Essere Supremo. Motivazioni che si plasmano e si esprimono in simboli diversi. La fede giunge all'uomo sempre avvolta in un linguaggio culturale, e per questo nella religiosità naturale si possono trovare semi di una chiamata di Dio.

Nel suo cammino verso Dio, l'uomo contemporaneo si trova in diverse situazioni. Ciò richiede da parte della Chiesa un adattamento del suo messaggio, e quindi diversi modi di espressione nella presentazione di questo, e dall'altro lato chiede a ogni uomo, nella misura del possibile, un'accettazione più personale e comunitaria del messaggio della rivelazione.

Documento di Medellín (1968)
II Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano
Evangelizzazione e crescita della fede
6. Pastorale Popolare
I. Situazione

444. Per religione del popolo, religiosità popolare o pietà popolare intendiamo l'insieme di profonde credenze suggellate da Dio, degli atteggiamenti fondamentali che derivano da queste convinzioni e le espressioni che le manifestano. Si tratta della forma o dell'esistenza culturale che la religione adotta in un determinato popolo. La religione del popolo latinoamericano, nella sua forma culturale più caratteristica, è espressione della fede cattolica. È un cattolicesimo popolare.

456. Gli aspetti negativi hanno origine diversa. Di tipo ancestrale: superstizione, magia, fatalismo, idolatria del potere, feticismo e ritualismo. Per deformazione della catechesi: arcaismo estatico, mancanza di informazione e ignoranza, reinterpretazione sincretista, riduzionismo della fede a un mero contratto nella relazione con Dio. Minacce: secolarismo, diffuso dai mezzi di comunicazione sociale; consumismo; sette; religioni orientali e agnostiche; manipolazioni ideologiche, economiche, sociali e politiche; messianismi politici secolarizzati; sradicamento e proletarizzazione urbana come conseguenza del cambiamento culturale. Possiamo affermare che molti di questi fenomeni sono veri ostacoli all'Evangelizzazione.

Documento di Puebla (1979)
III Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano
3. Evangelizzazione e religiosità popolare
3.1. Nozione e affermazioni fondamentali

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