Il presidente di Caritas Internazionale racconta le piste di lavoro del G8 dei cardinali"Tutta la Chiesa partecipa a questo nostro lavoro. Soltanto dall'America latina abbiamo avuto 110 pagine di proposte". Lo ha chiarito ad alcuni giornalisti il cardinale honduregno Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, presidente di Caritas Internazionale, che papa Francesco ha scelto come coordinatore del Consiglio degli otto cardinali di tutti i continenti che hanno il compito di consigliarlo sulla riforma della Curia e sulle scelte di governo della Chiesa. Anche se la stampa ha subito ribattezzato il nuovo organismo "G8", Maradiaga, a Gubbio dopo la storica visita di Papa Francesco ad Assisi, tiene a precisare che il gruppo dei cardinali non ha nulla di elitario ma porta sul tavolo di lavoro il respiro della Chiesa universale. Giovedì scorso si è chiusa la prima sessione di lavoro a cui ha partecipato anche il Papa e già si può tratteggiare un elenco di priorità.
«Ci sono tante speranze ma non è facile – ha raccontato Maradiaga (Famigliacristiana.it 6 ottobre) -. Stiamo riflettendo e abbiamo deciso di partire dal problema dei Sinodo dei vescovi. Ci sono molti suggerimenti sul tavolo e sarà cambiato profondamente nella sua struttura». Il desiderio del Papa è infatti di trasformare il Sinodo che attualmente riunisce periodicamente a Roma i vescovi delegati per un confronto diretto di tre settimane in un organo di consultazione permanente. «Bergoglio invece vuole che sia uno strumento che lavori per 3 anni, con consultazioni permanenti e se necessario quotidiane utilizzando internet. Un struttura insomma interattiva che serve per avere i vescovi membri sempre presenti, pur restando ognuno nel proprio Paese». Una struttura che sfugga ad alcune rigidità di svolgimento e più rapido nella consultazione. «Il Sinodo – ha aggiunto Maradiaga – è stata una grande intuizione del Concilio Vaticano II, poi codificata nella struttura da Paolo VI. Ma quell’intuizione non è stata conseguentemente sviluppata. Joseph Ratzinger ha parlato più volte di sinodalità circolare, ma non è mai veramente avvenuto. Il Papa continua ad insistere su questo concetto. La prossima settimana si svolgerà una riunione della Segreteria del Sinodo con il nuovo Segretario generale monsignor Lorenzo Baldisseri, appena nominato dal Papa, per mettere a punto procedure nuove e contenuti» (Famigliacristiana.it 6 ottobre).
Uno dei temi che "preme" sul tavolo del G8 cardinalizio riguarda la famiglia e la sua lettura nel contesto odierno molto mutato, possibile oggetto anche del prossimo Sinodo. Non è stato possibile affrontare in questa sessione "il tema della pastorale familiare", segnala Maradiaga ma "è comunque una delle questioni che verranno studiate" (Avvenire 7 ottobre), già a partire dalla prossima riunione del consiglio dei cardinali a dicembre. «Il tema "con tutto ciò che implica", sarà studiato a partire dalla prossima riunione del Consiglio dei Cardinali a dicembre. Il Sinodo poi deciderà i temi, tenendo conto delle indicazioni del Papa, che ha già detto che la questione della famiglia è una priorità del Sinodo dei vescovi» (Famigliacristiana.it 6 ottobre).
Il compito principale del Consiglio dei cardinali è tuttavia consigliare il papa sulla riforma della Curia così come ha chiesto il collegio dei cardinali nelle congregazioni che hanno preceduto l'ultimo conclave. Un lavoro che si preannuncia lungo. Secondo Maradiaga «sembra chiaro che il nostro lavoro non sarà quello di emendare, di ritoccare la Pastor Bonus (n.d.r la costituzione che regola attualmente il funzionamento della Curia romana). C’è da fare un lavoro più profondo, che prenderà del tempo – non aspettatevi che si completi per l’anno futuro – anche perché vogliamo che, una volta che ci sia un progetto, su questo vengano ascoltate anche le voce di quelli che hanno esperienza in Curia» (Avvenire 7 ottobre).
Nel frattempo è possibile che alcuni dicasteri vengano accorpati, sebbene sia presto per dire quali, perchè sempre nelle riunioni pre-conclave "si è osservato che la Curia è cresciuta troppo e che è difficile possa lavorare con agilità" (Unità. it 6 ottobre). Uno studio del cardinale Nicora, hanno ricordato i giornalisti, già prevedeva l'accorpamento dei dicasteri di tipo economico: «Non abbiamo ancora affrontato questo punto – ha affermato Maradiaga -. Stiamo aspettando che concludano il loro lavoro le due commissioni istituite dal pontefice proprio sui dicasteri e sugli istituti che sovraintendono alle attività economiche. Ma certo non si capisce perché il Vaticano, come gli altri Stati, non possa avere un suo “ministero” delle finanze e raggruppare tutti gli attuali dicasteri che si occupano di questioni economiche seguendo l’ipotesi di lavoro avanzata dal cardinale Nicora». E per quanto riguarda lo Ior: «molti nella Chiesa si aspettano la sua trasformazione in una banca etica. Va superata l’attuale ambiguità di una fondazione che non è una banca. Se ne stanno occupando altre due commissioni. Aspettiamo che finiscano il loro lavoro per occuparcene. Comunque, la trasparenza è la migliore risposta anche per decidere sul suo futuro» (Unità. it 6 ottobre).
Camminare insieme riflettendo in maniera sinodale sugli aspetti che riguardano la Chiesa al suo interno e la Chiesa nel mondo: è questo il metodo che il G8 dei cardinali sta mettendo in atto insieme a Papa Francesco. E rispetto a chi continua a evocare l'idea di riunire un altro Concilio ecumenico, il cardinale Maradiaga suggerisce di approfondire prima il Vaticano II: «Ho potuto personalmente sperimentare che tanti sacerdoti ancora non conoscono i testi del Concilio Vaticano II, per non parlare dei laici. Un Concilio per essere compreso deve essere conosciuto non in alcuni suoi testi ma in toto. E questo manca ancora. Quindi credo che un Vaticano III, o come lo si voglia chiamare, è ancora molto lontano. C’è ancora un grande lavoro da fare per assimilare il Vaticano II» (Avvenire 7 ottobre).