Aleteia logoAleteia logoAleteia
venerdì 29 Marzo |
Aleteia logo
Approfondimenti
separateurCreated with Sketch.

La storia della Concordia è quella dell’Italia?

Lucandrea Massaro - pubblicato il 17/09/13

L'Italia è un mix di coraggio e viltà, la storia del naufragio dell'Isola del Giglio è una metafora del Paese
Difficile non lasciarsi andare al paragone tra la Costa Concordia e l'Italia. Ad un anno e mezzo dal naufragio sull'Isola del Giglio per una manovra tanto sbagliata quanto vile nel suo senso. La Costa Concordia è diventata in pochi giorni una metafora dell'Italia che per compiacere i potenti non fa il proprio dovere e finisce letteralmente a fondo. Una Italia che mentre tanti faticano e cercano di trovare riparo e soccorso dalle situazioni della vita quotidiana, si ritrova abbandonata a se stessa da chi dovrebbe guidarla e prendersi cura di essa. Esattamente come la storia di una nave e del suo comandante impegnato a compiacere la famiglia di un membro dell'equipaggio, mettendo a repentaglio la vita di migliaia di passeggeri. Con ben 34 morti nel conteggio fianle. Ma ora – mentre il Governo delle larghe intese dice che c'è la ripresa economica – ecco che quel pachiderma di metallo viene raddrizzato di fronte alla stampa mondiale e tutto viene fatto grazie al genio e alla capacità tecnica degli italiani. Ex bono malum potremmo dire. (Famiglia Cristiana, 17 settembre)
Ed è da una considerazione simile che parte un editoriale di Riccardo Bosi su Città Nuova, quando rammenta come “[…] di questa vicenda restino impresse nella nostra memoria collettiva non tanto le pur affascinanti tecniche di recupero e di raddrizzamento, ma ben altre verità: la coscienza che con le vite umane non si scherza mai, soprattutto in mare. Che il rischio di disastro ambientale che abbiamo corso ci sia di monito e spinga la comunità internazionale (e non solo quella italiana) a perseguire politiche ancora più severe di tutela del meraviglioso ambiente marino. Immaginate solo se al posto di una nave da crociera ci fosse stata una petroliera!
E soprattutto per ricordarci che “gli inchini” è bene non farli mai, di fronte a nessuno, se non davanti al Padreterno” (17 settembre)

Una lezione per tutti noi, una lezione pagata a caro prezzo: è ora di prendersi delle responsabilità, cioè di fare quel che va fatto anche quando non è conveniente.

Tags:
vittime
Top 10
See More