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GMG, il “caro prezzo” pagato dalla Chiesa in Brasile

Arcivescovo di Rio in apertura di GMG

@JMJ Rio 2013

Jesús Colina - pubblicato il 26/08/13

Costretta dagli imprevisti del clima a spostare alcuni eventi della GMG, la diocesi di Rio paga i debiti vendendo i beni. Un esempio per tutta la Chiesa
L’
Arcidiocesi di Rio de Janeiro ha organizzato uno degli eventi di evangelizzazione più grandi della storia, la
Giornata Mondiale della Gioventù. Adesso, però, deve affrontare l’enorme costo logistico provocato dalla stroardinaria pioggia e freddo di quei giorni. 

Quarant’otto ore prima degli eventi più importanti della GMG, la veglia col Papa del 27 luglio, e la messa del giorno dopo,
Monsignor Orani João Tempesta, arcivescovo di Rio di Janeiro, annunciava che gli eventi si trasferivano alla spiaggia di Copacabana perché il posto previsto, la grande spianata con il palco monumentale di Guaratiba, ribattezzato “Campus Fidei”, era allagato. 

L’acqua e il freddo avrebbero messo in pericolo la salute dei giovani che dovevano passare tutta la notte sul posto in attesa dell’ultimo gran incontro con il Papa. 

L’arcivescovo, presidente del Comitato di organizzazione dell’evento, ha preso una decisione per il benessere dei giovani che alla Chiesa necessariamente comportava costi enormi. 

Si erano spesi milioni di euro per l’assetto della spianata di Guaratiba e, tutto il necessario per l’accoglienza dovevano installarsi nuovamente a Copacabana, pagando così due volte i servizi.

A Guaratiba avevano predisposto 4.500 bagni chimici, 32 posti di ristoro; 600 lavandini e 500 fontanelle; 177 serbatoi per garantire la distribuzione dell’acqua e il  servizio di depurazione; trasporti per garantire i movimenti in città dei pellegrini, un parcheggio per i migliaia di pullman che hanno trasportato i vari gruppi…
Le condizioni meteo hanno obbligato anche a rinunciare allo spettacolare palco di Guaratiba, dell’architetto Joao Uchoa, ispirato alle grandi cattedrali gotiche. Non sono servite a niente le colonne per l’amplificazione dell’audio ed i maxischermi create nella spianata. Il risultato è stata una festa di fede unica nel bellissimo scenario della spiaggia carioca.

Adesso la Chiesa in Brasile ha confermato, senza parlare di cifre, la notizia sulla vendita di una sua proprietà immobiliare nel quartiere di  Sao Cristovao, de Rio de Janeiro, ai proprietari e gestori della clinica privata "rete D’OR" che affittavano il palazzo dal 2001. 

L’edificio appartiene alla Casa dei Poveri di Nostra Signora di Copacabana, un’organizzazione ecclesiale sotto la giurisdizione dell’arcidiocesi.

Secondo quanto scrive il quotidiano "Folha de Sao Paulo", l’immobile sarebbe stato ceduto per una cifra di 20 milioni di dollari circa. Il vicepresidente del Comitato organizzatore della GMG, monsignor Paulo Cezar Costa, non ha voluto parlare di cifre né sulla vendita né sui debiti. 

Il suo unico commento è stato: "Non pensiamo di vendere molti immobili anche perché non ne abbiamo molto da vendere". Intanto la direzione della clinica ha confermato l’operazione.

Cosa è più importante mantenere beni immobiliari o offrire alla Chiesa universale un’opportunità di evangelizzazione, nella quale hanno partecipato fisicamente più d 3 milioni e mezzo di persone, l’evento più grande in una città nella storia del Brasile? Centinaia di milioni di persone hanno seguito e sostenuto con la preghiera l’evento grazie ai mass media. 

Con il suo esempio di generosità, l’Arcidiocesi di Rio vive la chiamata del Papa alla Chiesa ad uscire di se stessa per andare alle frontiere dell’evangelizzazione.
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