di Maria Elisabetta Gandolfi
Se non avete ancora scelto un libro per l'estate che possa tenervi incollati alle pagine nonostante il caldo, I diari vaticani di John Thavis è l'ideale. Costruito come un romanzo che incastona capitoli concettosi a racconti spassosi, stilisticamente ben scritto – e ben tradotto in italiano, virtù rara soprattutto quanto a padronanza del lessico ecclesiastico – ricostruisce trent'anni di vita da direttore del Catholic news service a Roma, l'agenzia d'informazione vicina alla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti.
Certamente ci sono i ricordi personali e le considerazioni sui pontificati, il rapporto con un certo tipo di giornalismo "embedded" dentro un cerimoniale e una ritualità tutte particolari. E non ci sono disvelamenti di intrighi e promesse di rivelazioni sensazionali che tanta fortuna hanno fatto di alcuni giornalisti, specie nostrani: ma ben di più. Quattro o più documenti riservati messi in piazza in maniera mediaticamente clamorosa non fanno neppure un'ennesima parte della minuziosità del racconto di Thavis che in maniera sommessa e piana non solo ha un'ottima memoria da taccuino da reporter ma porta il lettore a comprendere giudizi complessi su quella struttura complessa – e caotica – che è il mondo vaticano e dalla varia umanità che lo abita: dai campanari per il conclave agli officiali curiali, dal bizzarro religioso che traduce tutto nel latino ecclesiastico al promotore di giustizia vaticano più famoso, dal cardinale che ha fatto di tutto per riportare i tradizionalisti all'ovile ai caratteri dei singoli pontefici. Tutto detto senza reticenze ma con un concreto esercizio di carità nella scelta delle parole.
Magistrale il capitolo che parla dei Legionari e dello scandalo delle violenze sessuali che si apre con l'interrogatorio fatto a New York da Scicluna a un ex sacerdote che aveva denunciato la congregazione di Maciel. L'interrogatorio è interrotto dalla telefonata ricevuta da Scicluna che gli annuncia che Giovanni Paolo II è morto: rapidissima e precisa pennellata che racchiude un giudizio severo sui tempi che sono stati necessari alla Chiesa – istituzionale in particolar modo – per iniziare a prendere in seria considerazione il grave problema mentre viene ampiamente argomentata la posizione del pontefice e del suo successore, Benedetto XVI.
Il libro per l'edizione italiana si apre e si conclude a partire dalla storica rinuncia di papa Ratzinger. A essa Thavis aveva pensato da tempo e per questo <>.
J.Thavis, I diari vaticani. Poteri e retroscena. Il racconto di trent'anni vissuti all'ombra del papa, Castelvecchi, Roma 2013, pp. 380, € 25,00.