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Papa Francesco: “Un popolo ha futuro se va avanti con la forza dei giovani e con gli anziani”

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ALBERTO PIZZOLI

Radio Vaticana - pubblicato il 22/07/13

Le parole del pontefice ai giornalisti durante il volo che lo sta portando a Rio de Janeiro per la Giornata mondiale della gioventù

Un viaggio per incontrare i giovani che non vanno isolati ma aiutati ad affrontare le difficoltà di ogni giorno come quelle lavorative. E’ uno dei concetti espressi ai giornalisti da Papa Francesco nel volo che lo sta portando a Rio de Janeiro per la Giornata mondiale della gioventù. Un particolare accento è stato posto dal Pontefice sul rischio di avere una generazione senza lavoro. Ci riferisce Benedetta Capelli:RealAudioMP3

Clima cordiale sul volo Roma – Rio de Janeiro. Il Papa ha incontrato brevemente i giornalisti – una settantina: ha riferito il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi – ed ha indicato una linea per il suo viaggio in Brasile. “Vado a trovare i giovani”: ha detto Papa Francesco, giovani non isolati ma calati nella realtà di tutti i giorni anche perché il loro isolamento è “un’ingiustizia”. I ragazzi – ha evidenziato – hanno un’appartenenza precisa; appartengono ad una famiglia, ad una patria, ad una cultura e ad una fede. Dunque hanno una ricchezza che costituisce il futuro di un popolo ma – ha aggiunto Papa Francesco – il futuro è anche degli anziani perché sono loro i depositari della “saggezza di vita”, della storia, della patria e della famiglia. “Un popolo ha futuro – ha proseguito – se va avanti con la forza dei giovani e con gli anziani”.

Poi una riflessione sulla crisi economica mondiale e sulla possibilità per i giovani di trovarsi senza lavoro. “Abbiamo il rischio di avere una generazione che non ha avuto lavoro”: ha evidenziato il Papa mentre è dal lavoro che viene “la dignità della persona”, “dal guadagnarsi il pane”. Da qui un pensiero sulla cultura dello scarto che si riflette nel mettere da parte anche gli anziani mentre è necessario promuovere una “cultura dell’inclusione, una cultura dell’incontro”. Poi l’invito ai giornalisti: “vi chiedo di aiutarmi – ha concluso il Papa – e lavorare per il bene della società dei giovani e degli anziani”.

Ad introdurre l’incontro con il Papa è stato padre Federico Lombardi che ha presentato al Pontefice i giornalisti presenti compresi 10 brasiliani, venuti dal loro Paese, per volare insieme a Francesco. Poi altri dieci dagli Stati Uniti d’America; nove della Francia, sei della Spagna, inglesi, messicani, tedeschi e anche reporters dal Giappone, dall’Argentina, dalla Polonia, dal Portogallo e dalla Russia. A salutare il Papa, a nome di tutti i giornalisti, è stata Valentina Alazraki, corrispondente in Italia per il network messicano Televisa, che gli ha regalato una piccola statua della Vergine di Guadalupe, "non solo la Regina del Messico – ha detto la giornalista – ma Patrona di tutta l’America”. Nel suo breve saluto di introduzione, Alazraki ha citato l’episodio biblico di Daniele nella fossa dei leoni, riferendosi ai giornalisti che spesso vengono dipinti come tali. Il Papa ha scherzato su questo punto affermando che i leoni “non erano poi così cattivi” ed ha confessato di non dare interviste perché è faticoso farle.

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