Una legge antidiscriminazione che introduce discriminazioni, promuove il concetto di «Identità di genere», incriminerebbe tutti coloro che aderiscono alla fede cattolica
Pare che il prossimo 26 luglio la Camera dei deputati comincerà a discutere un disegno di legge contro l'omofobia e la transfobia, che presenta problemi giuridici e culturali non da poco.
Sintetizziamo gli elementi che destano le maggiori perplessità:
– è una legge antidiscriminazione che introduce discriminazioni, rischiando di associare al termine "omofobia” tutte le obiezioni alle richieste dei gay (matrimoni e adozioni, ad esempio). Tali opinioni contrarie potrebbero essere quindi punite penalmente.
– potrebbero essere incriminati coloro che pubblicamente dichiarassero che gli atti compiuti dagli omosessuali «sono intrinsecamente disordinati», in virtù del proprio credo religioso (Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich.
– Sempre a proposito della discriminazione: i temi caldi cui si è fatto cenno (matrimoni e adozioni da parte degli omosessuali) sono tuttora oggetto di dibattito politico e mediatico.
– L'art. 1 della legge in questione introduce il concetto di «Identità di genere» come "percezione che una persona ha di sé come appartenente al genere femminile o maschile, anche se opposto al proprio sesso biologico”. La legge vorrebbe così imporre come vera (fatto inedito nella nostra legislazione) una teoria tutt'altro che accettata dalla comunità scientifica e comunque oggetto di dibattito.
Tra l'altro, questa enunciazione fa cadere in contraddizione la legge: da una parte vuole associare l'omosessualità all'identità razziale – cioè a qualcosa di oggettivo, di costitutivo della natura umana – dall'altra utilizza un concetto, appunto quello dell'identità di genere, che è quanto mai soggettivo, volatile, soggetto a mutamenti.
– Le norme che si intendono approvare rispondono ad una mera prospettiva ideologica, del tutto inutile sul piano legale, godendo gli omosessuali degli strumenti giuridici previsti dal codice penale per i tutti i cittadini, contro qualunque forma di ingiusta discriminazione, di violenza, di offesa alla propria dignità personale.