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Cortile dei Bambini: papa Francesco accoglierà un treno con 250 piccoli viaggiatori

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Chiara Santomiero - pubblicato il 18/06/13

Un Frecciargento delle Ferrovie dello Stato viaggerà domenica da Milano a Roma tra momenti ludici e musicali con l’Orchestra popolare italiana

Un treno Frecciargento delle Ferrovie dello Stato arriverà il 23 giugno dentro la Città del Vaticano con un carico di…bambini, che saranno ricevuti, come ambasciatori specialissimi di gioia e cultura, da papa Francesco. E’ l’iniziativa “Il treno dei bambini: un viaggio attraverso la bellezza” promossa dal Pontificio Consiglio per la cultura, nell’ambito del “Cortile dei Gentili”, in collaborazione con le Ferrovie dello Stato italiane. Sul treno, che partirà da Milano e farà due tappe intermedie a Bologna e Firenze, saliranno circa 250 bambini (con 164 accompagnatori) di varie nazionalità: cinesi, giapponesi, ivoriani, peruviani, singalesi, albanesi, filippini, serbi, rumeni, ucraini, italiani e tedeschi.

Il progetto ha lo scopo di avvicinare i bambini all’esperienza diretta della creazione artistica e del linguaggio delle immagini, attraverso un percorso che è durato nel tempo e ha previsto una tappa importante con la conoscenza del duomo delle città interessate dal viaggio: il duomo di Milano, quello di Bologna, la cattedrale di S. Maria del Fiore a Firenze e il colonnato di piazza S. Pietro. Coinvolto anche l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù che si è trasformato, per l’occasione, nel “duomo dei bambini”. Anche se i piccoli pazienti non saranno materialmente presenti all’incontro, saranno partecipi attraverso i drappi colorati appesi alle finestre dell’ospedale che si uniranno simbolicamente ai lunghi teli colorati portati dai baby viaggiatori che rappresentano “binari-ponti di amicizia”.

Ognuno dei bambini, molti dei quali hanno alle spalle storie di difficoltà sociale, familiare, economica e per la maggior parte dei quali questo sarà il primo viaggio in treno, porteranno i lavori che hanno preparati in questi mesi: plastici, disegni, video, piccoli racconti. A Roma troveranno ad accoglierli altri 50 bambini e la banda musicale dei bambini dell’Istituto Virgilio, ma soprattutto il sorriso di Papa Francesco che passerà a salutarli dopo l’Angelus di domenica.

Aleteia ha parlato del valore del progetto con l’organizzatrice e coordinatrice dell’iniziativa nel quadro del “Cortile dei bambini”, Patrizia Martinez.

Cosa si aspettano i bambini da questa giornata?

Martinez: Di incrociare i loro entusiasmi, i loro colori, si aspettano di vedere i bambini delle altre città, di vedere da lontano il Bambino Gesù perché non si avvicineranno: una “marmellata” di cuori e di storie perché ognuno porterà la propria storia di bimbo.

Come si riesce a far appassionare i bambini alla cultura?

Martinez: Raccontando loro la storia che c’è dietro il mattone che toccano, quanto tempo si è impiegato per costruire una cattedrale, come è stato realizzato un affresco, che tipo di colore, perché è stato usato quel tono di grigio o di blu.  Una delle cose che li ha colpiti di più è che la cupola del duomo di Firenze è stata costruita in 16 anni e senza il computer! Bisogna tradurre i dati culturali a loro misura: per esempio l’altezza delle cattedrali. Ai bambini è stato dato uno spago, si sono misurati e hanno calcolato di quante “Patrizia” o “Marta” o “Lorenzo” è alto quel duomo: 20 Patrizia o 30 Marta. Si può avvicinare alla cultura parlando il linguaggio dei bimbi e soprattutto i loro colori.

Che cosa li ha colpiti di più di questo percorso culturale?

Martinez: Soprattutto che erano in tanti a farlo, che non era una attività da fare soli al proprio tavolino o da soli recarsi in visita al duomo della propria città. Li ha appassionati sapere che sono in tanti a condividere il progetto del viaggio attraverso la bellezza e che si incontreranno a Roma proprio per scambiarsi le varie esperienze.

Il “Cortile dei bambini” insegna qualcosa anche al “Cortile” dei grandi?

Martinez: Il cortile dei bambini è il cortile per eccellenza, cioè il luogo dove ci si incontra e confronta giocando. Se gli adulti si abituassero a guardare all’altezza di 50 cm da terra, al massimo un metro, vedrebbero tantissime cose meravigliose…

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