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Padre Grieco: le unioni di fatto sono contro la legge naturale

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Silvia Gattas - pubblicato il 12/04/13
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Intervista al capo ufficio del Pontificio Consiglio per la Famiglia
“Rispettare la legge naturale che vede l’unione tra uomo e donna non è un dovere soltanto delle istituzioni religiose, ma anche di coloro che sono preposti a determinare le leggi”: è chiara la posizione di padre Gianfranco Grieco, capo ufficio del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il dicastero vaticano incaricato di seguire con attenzione le tematiche legate alla pastorale familiare, a commento delle dichiarazioni del presidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo.

Nella sua relazione, il presidente della Consulta ha sottolineato come “la Corte ha escluso l’illegittimità costituzionale delle norme che limitano l’applicazione dell’istituto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna, ma nel contempo ha affermato che due persone dello stesso sesso hanno comunque il diritto fondamentale di ottenere il riconoscimento giuridico, con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione”.

“Rifiutiamo questa posizione – ha commentato ad Aleteia padre Grieco – perché non va soltanto contro la legge divina ma anche contro la legge naturale. Se si vuole travisare il diritto naturale, non solo nei contenuti ma anche nel concetto, andiamo a sbattere. Queste sono posizioni devianti, contro la morale, l’etica naturale”.

Per padre Grieco, si tratta di pronunciamenti frutto di una “cultura relativista che sta oramai imperversando”, e che si “impone alle coscienze come a suo tempo si impose l’ideologia marxista-leninista”. “I valori cristiani sono oramai messi al margine – avverte padre Grieco – è giusto che lo stato riconosca i diritti e i doveri, ma quelli delle unioni tra due persone dello stesso sesso sono diritti acquisiti, non naturali. Dove stanno i valori etici? Non ci sono più i valori, questi sono valori etici distrutti, traditi. Questi pronunciamenti, come quello della Corte Costituzionale, fanno tristezza. Pensiamo soprattutto alle giovani generazioni che nascono senza norme, senza principi. Ognuno prova in quella che ritiene libertà o pseudolibertà la fantasia di fare tutto ciò che vuole, ma sono leggi contro la Rivelazione, contro il Vangelo. E noi cristiani dobbiamo presentare la bellezza del progetto creativo di Dio, ovvero di uomo e donna”.