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Cosa devo fare al momento dello scambio del segno di pace?

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©ALESSIA GIULIANI/CPP

don Enrico Finotti - pubblicato il 03/04/13

E' corretto solo con le persone sedute al mio stesso banco?

Il segno della pace lo si comprende soltanto se lo si coglie nella sua natura liturgica, riscattandolo dal suo essere un semplice rapporto umanitario. Si tratta non tanto di manifestare una simpatia e solidarietà umana, ma di trasmettere ai fratelli la pace che scende dal cielo e che Cristo consegna dall’altare del suo sacrificio. E’ quindi un gesto soprannaturale e di chiara natura cultuale. Per questo deve ispirarsi a sobrietà e sacralità sia nel gesto come nelle parole. Il gesto ha la sua forma più compiuta nell’antico bacio di pace, le parole nell’augurio liturgico:La pace sia con te. E con il tuo spirito. Realizzare uno scambio della pace con i gesti e le parole che abbiamo ricevuto dalla tradizione liturgica assicura la riuscita e l’efficacia specifica del rito della pace. E’ evidente che è sufficiente un saluto rivolto alle persone più prossime, il di più provoca distrazione e abbassa ad un livello secolare un gesto che è di sua natura sacro.

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