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Nell’Antico Testamento troviamo delle prefigurazioni dell’Eucaristia?

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Mons. Raffaello Martinelli - pubblicato il 28/03/13

E' un Sacramento istituito da Gesù stesso nell'ultima Cena

Sono numerose e significative nell’Antica Alleanza, cioè nell’Antico Testamento, le prefigurazioni dell’Eucaristia. Ci sono oggetti, animali, avvenimenti, personaggi che parlano di Cristo, del Suo Sacrificio, dell’Eucaristia. Le suddette esemplificazioni sono solo alcune delle moltissime prefigurazioni di Cristo e del meraviglioso dono dell’Eucaristia che Egli ci ha lasciato. Anzi la Chiesa afferma che é tutta la storia del Popolo d’Israele che prepara e prefigura la venuta di Gesù Cristo, il quale é il Dio fatto uomo che dimora fra noi e che si offre in sacrificio per salvarci.

A)  Alcuni oggetti, che prefigurano nell’Antico Testamento, l’Eucaristia, sono:  

Il pane e il vino, che venivano offerti in sacrificio dal popolo d’Israele tra le primizie della terra, in segno di gratitudine verso il Creatore.

La manna (parola ebraica che vuol dire che cos’è: Man-hu) è un cibo con cui il popolo d’Israele poté nutrirsi nel deserto (leggi Es 16,11-15). Si trattava di un alimento soltanto materiale. Gesù dirà infatti: «Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal Cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal Cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» (Gv 6, 48-51).

L’Arca dell’Alleanza, segno della presenza e dimora di Dio, per gli Ebrei, durante l loro peregrinare nel deserto. Essa prefigura il dimorare di Gesù con il suo Corpo, il suo Sangue, la sua Anima e la sua Divinità nell’Eucaristia, presente in tutti i tabernacoli del mondo: «Ecco Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).   

Il pane azzimo (senza lievito), che gli Ebrei mangiano ogni anno a Pasqua, simboleggia la fretta di partire velocemente dall’Egitto, luogo di schiavitù, verso la Terra promessa.    

– La focaccia di pane (leggi 1Re 19,4-8), che l’Angelo reca al Profeta Elia, affamato e sfiduciato, e che gli consente di continuare il suo faticoso viaggio verso il monte Oreb.

– Il pane, che Dio dona al Profeta Daniele per il suo nutrimento, mentre è prigioniero nella fossa dei leoni (leggi Dn 14, 33-39).

B) Alcuni animali, che prefigurano l’Eucaristia, nell’Antico Testamento, sono:

L’agnello, che per la sua docilità e innocenza, è utilizzato frequentemente anche nelle pitture cristiane per rappresentare Cristo, che si offre in Sacrificio per farsi nostro cibo e nostra bevanda» nell’Eucaristia. Di Cristo, infatti, le Sacre Scritture dicono: «Come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca» (At 8,32); Egli è l’innocente «Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo» (Gv 1, 29), «senza difetti e senza macchia» (1 Pt 1,19), «condotto al macello» (Is 53,7). San Giovanni Battista per primo indicherà, ai suoi contemporanei, Gesù con le parole: «Ecco l’Agnello di Dio, ecco Colui che toglie il peccato del mondo»(Gv 1,29-34).

Il serpente, innalzato nel deserto, simbolo di Cristo innalzato sulla Croce, che     salva l’umanità dal peccato attraverso il suo Sacrificio. Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita» (Num 21,8). Nel Vangelo, Gesù dice: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna» (Gv 3, 14 -15).

Il sangue degli animali, con cui Mosè aspergeva il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole» (Es 24, 7-8).    

C) C’è un avvenimento in particolare, che preannuncia, nell’Antica Alleanza, il Sacrificio di Cristo sulla Croce e l’Eucaristia, ed è:

La cena pasquale degli Ebrei (leggi Es 12, 1-11). Essa rievoca la liberazione dalla schiavitù egiziana e l’ingresso nella Terra promessa del Popolo d’Israele. In tale cena ebraica, fatta con il sacrificio dell’agnello (il cui sangue è sparso sulle porte, quale segno distintivo) e con il pane azzimo e il vino, la Fede cristiana vede un segno che prefigura la Cena Eucaristica, nella quale Cristo s’immola e si fa nostro cibo e bevanda.

“Nell'Antica Alleanza l'Eucaristia è preannunziata soprattutto nella cena pasquale annuale, celebrata ogni anno dagli Ebrei con i pani azzimi, a ricordo dell'improvvisa e liberatrice partenza dall'Egitto. Gesù l'annuncia nel suo insegnamento e la istituisce celebrando con i suoi Apostoli l'Ultima Cena durante un banchetto pasquale. La Chiesa, fedele al comando del Signore: «Fate questo in memoria di me» (1 Cor 11,24), ha sempre celebrato l'Eucaristia, soprattutto la domenica, giorno della risurrezione di Gesù” (Compendio CCC 276).

D) Fra i personaggi, Il sacerdote Melchisedek, sacerdote del Dio Altissimo, che attua un singolare sacerdozio: nel suo gesto di offrire pane e vino (leggi Gn 14,18) la Chiesa legge una prefigurazione della sua propria offerta quando nella S. Messa offre il pane e il vino per la Consacrazione.    

Con quali parole e gesti Cristo ha istituito la Santa Messa? Leggiamo nel Vangelo che Gesù prese un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio Corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio Sangue, che viene versato per voi» (Lc 22, 7-20). Prima di istituire la S. Messa, Gesù l’ha preannunciata in varie occasioni e modi.

In particolare, quando, dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani – miracolo che già di per se stesso è un segno che prefigura l’Eucaristia (leggi Gv 6,11-13) -, Egli ha annunciato: «La mia Carne è vero cibo e il mio Sangue è vera bevanda. Colui che mangia la mia Carne e beve il mio Sangue rimane in me e io in lui» (Gv 6, 55-56).

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