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Il mondo tuteli maggiormente l’“oro blu”

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Philippe Lissac / Godong

Aleteia - pubblicato il 22/03/13

La Giornata Mondiale dell'Acqua ricorda il dovere di garantirla a tutti

L'acqua rappresenta “la chiave dello sviluppo sostenibile”, e tutti i Paesi e le organizzazioni del mondo devono collaborare “per difendere e gestire con cura questa risorsa fragile e finita”.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, lo ha affermato in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua 2013, che si celebra il 22 marzo. La Giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e pone al centro dell'attenzione la questione della risorsa idrica e della sua importanza come bene primario.

Attualmente nel mondo almeno un miliardo di persone non ha ancora accesso sicuro all'acqua, ovvero non dispone non solo di acqua potabile, ma anche di servizi igienici e sanitari adeguati (Gazzetta del sud, 22 marzo). Se un cittadino europeo consuma in media tra i 200 e i 250 litri di acqua al giorno, uno dell'Africa subsahariana arriva a stento a 20 litri. In Africa e Asia le donne percorrono in media sei chilometri al giorno per raccogliere l’acqua, e ben 30.000 persone muoiono ogni giorno per cause legate alla mancanza di risorse idriche o alla loro scarsa qualità (Avvenire, 22 marzo). Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e della FAO, entro il 2025 quasi due miliardi di abitanti del pianeta vivranno in regioni ad alto rischio di crisi idrica.

In vista della Giornata di quest'anno, la Santa Sede ha pubblicato un volume dal titolo “Acqua, un elemento essenziale per la vita” in cui riunisce i suoi contributi ai quattro ultimi Forum Mondiali dell’Acqua (2003-2006-2009-2012). Nei testi, preparati dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace in collaborazione con la Segreteria di Stato, si ripercorrono le problematiche concernenti l’acqua con un approccio interdisciplinare e si invita a considerare l’acqua come un bene economico, sociale e ambientale ma innanzitutto come un bene comune e a capirne l’essenzialità, prendendo in considerazione anche gli aspetti critici dal punto di vista geopolitico, visto che l’acqua è spesso al centro di rivalità, di conflitti o instabilità fra popoli.

Nel 2012 il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha riconosciuto che “c'è ancora molto da fare” per risolvere la situazione mondiale a livello di approvvigionamento idrico e garantire l'accesso all'acqua potabile in quantità ma anche qualità adeguata.

Il dicastero vaticano ha inoltre messo in guardia da “una concezione eccessivamente mercantile dell’acqua”, che “rischia di cadere nell’errore di considerarla come una qualsiasi mercanzia, pianificando gli investimenti secondo il criterio del profitto per il profitto”. Una visione e un comportamento troppo mercantili potrebbero portare a programmare investimenti per infrastrutture solo in zone molto abitate dove appare redditizio realizzarle, con il rischio di considerare i propri fratelli e sorelle come “semplici clienti” e di fornire l’acqua “solo a chi è in grado di pagarla”. Ciò che serve è dunque un impegno della società civile e un utilizzo dell'acqua con “sobrietà e giustizia”.

In questo contesto, ogni 22 marzo gli Stati membri dell'ONU promuovono attività concrete in difesa dell'acqua, e le istituzioni nazionali e internazionali e le organizzazioni non governative di tutti i Paesi sensibilizzano l'opinione pubblica su questo tema, uno dei più critici della nostra epoca. Quest'anno la Giornata Mondiale dell'Acqua ha un'importanza ancor maggiore perché il 2013 è l'Anno internazionale della Cooperazione nel Settore Idrico (TMnews, 22 marzo).

Tra le varie iniziative organizzate nel nostro Paese, Green Cross Italia, filiale dell'associazione ambientalista fondata da Mikhail Gorbaciov, ha lanciato la campagna “Salva la goccia”, diffondendo un decalogo per il risparmio idrico e un quiz, e ha organizzato un evento su Facebook, chiedendo a quanti aderiscono di farsi a loro volta promotori di altre azioni di sensibilizzazione.

Per il Comitato italiano per il Contratto mondiale sull’acqua (Cicma) – autore del dossier “Quale cooperazione per l’acqua come diritto umano, bene comune”, www.contrattoacqua.it –, due sono le priorità principali per il 2013: “rafforzare i processi di concretizzazione del diritto all'acqua nei diversi Paesi, sottraendola ai privati e riaffermando la responsabilità/dovere degli Stati a formulare strategie efficaci per garantire il diritto all’acqua ai cittadini” e “sottrarre le politiche e il potere di controllo dell’acqua ai portatori di interesse e alle imprese multinazionali” (Agenzia Sir, 21 marzo).

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