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Custodire il Creato è più che salvaguardare

Chiara Santomiero - pubblicato il 19/03/13

Bregantini: “dal papa nuovo impulso per la salvaguardia di ambiente e vita”

“'Custodire' è più che salvaguardare: nell'amore per il creato viene ricompresa la vita, la famiglia, le creature, i poveri”: legge così monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano e presidente della Commissione della Cei per giustizia, lavoro, pace e salvaguardia del creato l'omelia di papa Francesco per l'inizio del ministero petrino.

Bregantini, a Roma per prendere parte ai lavori del Consiglio permanente della Cei, ha colto l'occasione di partecipare all'inaugurazione del pontificato di Francesco il quale, è convinto, “con le sue parole sulla custodia dell'ambiente e del creato darà nuovi impulsi anche al lavoro della nostra commissione”.

Papa Francesco parla del Creato con “una tale semplicità e immediatezza che sembra un ragazzo” e sicuramente i ragazzi che “sono molto attenti al tema dell'ambiente, ne resteranno affascinati”. Il papa che, però, “sottolinea sempre il suo essere vescovo di Roma piuttosto che l'essere papa”, parla “come un amico, non con tono cattedratico” e così dà “profondità alla semplicità”. Dietro questa apparente semplicità, infatti c'è il fondamento teologico che evidenzia “l'articolazione intrinseca tra ciò che vive nel cuore e ciò che si trasmette nell'azione sociale: è l'incontro con Cristo a fondare entrambi”.

“La capacità di papa Francesco di essere un uomo di grandi relazioni e in contatto con il popolo – ha affermato Bregantini che è intervenuto spesso negli ultimi mesi sugli effetti della crisi economica e sulla perdita di posti di lavoro con tutto ciò che consegue per le famiglie -, deriva anche dalle sue esperienze, in un Paese come l'Argentina che ha vissuto prima di noi una drammatica crisi economica e sociale”. Il nuovo papa “rappresenta un segno di speranza in questo periodo difficile per il mondo del lavoro” e non ha avuto esitazioni, nell'omelia di inizio pontificato, di chiedere “a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico e sociale di essere custodi dell'altro e del mondo intero”. In sintonia, d'altro canto, con l'affermazione del “suo stesso dovere di custodire i poveri, i piccoli, gli stranieri, i malati, i carcerati, quale espressione del 'servizio' che è il vero significato del 'potere'”.

Sotto questo profilo il presidente della Commissione Cei per la pastorale sociale ha invitato a cogliere la continuità tra papa Francesco e Benedetto XVI, che è stato “un papa attentissimo al sociale, che ci ha donato il gusto della fede e che in questa Quaresima, con il suo gesto, ci ha messo lui la cenere sulla testa”. “Benedetto – ha affermato Bregantini – ci ha dato il senso del limite e questo aumenta la fraternità perché ci fa cogliere l'umanità che accomuna ognuno di noi agli altri”.

L'omelia di Francesco sulla custodia che parte dalle relazioni familiari per allargarsi al mondo “si lega molto bene”, ha affermato Bregantini, ad alcune delle linee di programmazione decise nei lavori della Commissione Cei da lui presieduta e che ha anticipato. Infatti proprio “Famiglia e creato” sarà il tema della prossima Giornata per la salvaguardia del Creato che avrà luogo, come di consueto il 1° settembre prossimo e che si articola, “secondo un filo comune” con quella per il Ringraziamento che ricorre a novembre e sarà dedicata al rapporto tra “terra e giovani, che sono quelli che attingono a una tradizione ma rappresentano l'energia del futuro”.

Stessa cornice per la festa del lavoro del 1° maggio prossimo, in relazione alla quale, “le Conferenze episcopali regionali sono invitate a formulare un messaggio in cui evidenziare le specificità che la crisi economica e la contrazione del mercato del lavoro hanno prodotto sul territorio”. “Ad una situazione comune di difficoltà, infatti – ha sottolineato Bregantini – corrispondono delle diversità impossibili da prendere in considerazione in un unico messaggio”. La riflessione proposta sul tema del lavoro delle varie Conferenze episcopali “sarà oggetto di una veglia di preghiera che si svolgerà il 1 maggio o il giorno prima, a seconda delle situazioni locali”.

Sul tema della salvaguardia del Creato e delle creature Bregantini ha espresso, infine, un auspicio: “Il mio sogno, la mia speranza, è che il suo primo viaggio pastorale papa Francesco possa farlo in Siria, un Paese nel quale si sta consumando un'immane tragedia e che più di ogni altro ha bisogno di speranza”.

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