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Il primo Conclave dell’era Twitter

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Silvia Gattas - Sandro Magister - pubblicato il 11/03/13

Massimo Bernardini: “strumento formidabile, ma attenzione alle banalità”

“Speriamo che da martedì i cardinali ‘spengano’ il proprio profilo Twitter, ma di sicuro questi nuovi mezzi di comunicazione hanno una doppia chiave di lettura: da una parte rappresentano un formidabile strumento di conoscenza e di informazione. Contemporaneamente sono anche degli incredibili moltiplicatori di banalità”: parola di Massimo Bernardini, giornalista e conduttore di Tv Talk, esperto di nuovi mezzi di comunicazione nell’era digitale.

Quello che inizierà il 12 marzo, infatti, sarà il primo Conclave dell’era Twitter. “I social network rappresentano per metà uno strumento di comunicazione importante – spiega l’esperto – per l’altra metà uno strumento di gioco. C’è un confine sottile tra l’informazione e il joke”.

Non è un caso che il giorno dell'annuncio della data di inizio Conclave, numerosi "principi della Chiesa" abbiano lanciato un Tweet per comunicare ai loro fedeli, alle loro diocesi, e a tutto il mondo, una data così importante. "Ci apprestiamo ad andare nella residenza Santa Marta, martedì apertura del Conclave e prima votazione. Abbiamo davanti giorni storici", ha scritto il cardinale americano Mahony. Anche il cardinale Peter Turkson, ha subito lanciato un cinguettio: "Il Conclave inizierà il 12 marzo. Dio sia con noi".

“La potenza di Twitter – prosegue Bernardini – è proprio questa. Si tratta di una comunicazione diretta, è una potenza clamorosa. Seguendo il cardinale Dolan, ad esempio, ho potuto conoscerlo meglio, sapere le sue idee e le sue posizioni. E quando chiedono una preghiera, dopo 8 secondi dall’altra parte del mondo i fedeli sanno già che devono riunirsi in preghiera. È l’immediatezza di questo fantastico strumento”.

Tra i porporati più attivi a cinguettii, ci sono il cardinale sudafricano Fox Napier, che cerca di tenere i contatti anche con la sua comunità in Africa chiedendo preghiere, e i cardinali statunitensi Mahony e Dolan. Tra i meno attivi, invece, il cardinale messicano Norberto Rivera, che non twitta dal dicembre 2011, e l'arcivescovo di Manila, Luis Antonio Tagle, che ha cinguettato l'ultima volta il 4 agosto.

“Le potenzialità positive ci sono – conclude l’esperto – tutto sta ad avere un rapporto sano con il social network e questo significa usarlo per quello che è, con i suoi pregi e difetti”.

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