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In Italia, due famiglie su tre soffrono gravemente la crisi

Aleteia - pubblicato il 06/03/13

Il 65% ritiene il proprio reddito inferiore al necessario

I tempi degli italiani risparmiatori sembrano ormai finiti a causa della crisi. La Banca d'Italia ha infatti sottolineato in due Quaderni di Economia e Finanza come il 65% delle famiglie italiane ritenga il proprio reddito inferiore al necessario per vivere, con conseguente difficoltà a coprire i consumi e necessità di intaccare i risparmi accumulati in precedenza.

Le famiglie che ritengono di avere effettive possibilità di risparmio sono infatti appena il 30%, contro il 50% degli inizi degli anni '90 (Il Giornale, 5 marzo). Tra il 2008 e il 2010 il tasso di risparmio delle famiglie consumatrici è sceso dal 12,1 al 9,7% del reddito disponibile lordo. Nel 1991 il tasso era più del doppio, pari al 23,8% (La Repubblica, 5 marzo).

Le difficoltà maggiori si riscontrano nei nuclei familiari che vivono in affitto, in quelli in cui il capofamiglia è operaio, disoccupato, pensionato o impiegato part-time e nei nuclei giovani (Corriere della Sera, 5 marzo).

Per gli economisti di Bankitalia, l'aumento degli squilibri è messo in luce anche dall'incremento della concentrazione della ricchezza: tra il 2008 e il 2010, infatti, la quota di ricchezza netta posseduta dai tre quartili di reddito più bassi è diminuita a vantaggio della classe più elevata, e la frazione di ricchezza detenuta dai nuclei giovani si è ridotta ulteriormente.

Nel 2010 le famiglie povere di reddito e di ricchezza al netto dell'abitazione di residenza erano l'8,8%, in lieve aumento rispetto al 2008; tra quelle giovani, l'incidenza della povertà è invece aumentata di quasi tre punti tra le due rilevazioni, raggiungendo il 15,2%. Per gli affittuari la percentuale è ancora maggiore, pari al 26,1%, con un aumento di 3,5 punti tra le ultime due rilevazioni (Il Sole 24 ore, 5 marzo).

La percentuale di famiglie italiane indebitate è comunque bassa nel confronto internazionale, e la maggior parte di queste si colloca nei quartili di reddito più alto. Esaminando il bilancio familiare dal lato del passivo, quindi, le famiglie vulnerabili sono una quota ridotta.

L'allarme per la situazione delle famiglie è stato confermato anche da un terzo studio di Nielsen per Confimprese riferito al 2013. Una famiglia su quattro non riesce a risparmiare, oltre una su due (54%) fa sacrifici e compra solo l'essenziale, il 52% cerca prodotti in promozione o scontati, il 30% compra meno in assoluto (La Repubblica, 5 marzo).

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