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Al via le Congregazioni generali dei cardinali

Chiara Santomiero - pubblicato il 04/03/13

Il primo pensiero per Benedetto XVI

Tutti d'accordo per inviare un messaggio di saluto e di gratitudine al papa emerito: lo hanno deciso i cardinali riuniti questo lunedì mattina nell'Aula nuova del Sinodo (situata sopra l'Aula Paolo VI in Vaticano) per la prima delle Congregazioni generali in preparazione del Conclave.

I cardinali hanno accettato la proposta del decano del collegio cardinalizio, Angelo Sodano, che ha presieduto l'incontro avendo accanto, al tavolo di presidenza il camerlengo, cardinale Tarcisio Bertone, e il segretario del collegio cardinalizio mons. Lorenzo Baldisseri.

Alla convocazione di stamane (cui partecipano elettori e non elettori) erano presenti 142 cardinali con 65 assenti. Di questi 103 sono elettori: ne mancano quindi ancora 12 perché i cardinali di Giacarta (Indonesia) ed Edimburgo (Scozia) hanno già comunicato la loro rinuncia a partecipare al Conclave. “Alcuni – ha riferito padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede nel briefing con i giornalisti – arriveranno per la congregazione del pomeriggio, altri domani”. E' stato deciso che nella riunione del pomeriggio (dalle 17 alle 19) i cardinali ascolteranno una meditazione tenuta dal predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa.

I membri del Collegio hanno preso posto nell’Aula in base all’ordine di precedenza: per primi i cardinali appartenenti all'Ordine dei Vescovi; quindi quelli dell'Ordine dei Presbiteri e infine quelli dell'Ordine dei Diaconi. Gran parte della mattinata, ha spiegato Lombardi, è stata impiegata “proprio a familiarizzarsi con l'Aula e il posto assegnato a ciascuno che rimarrà lo stesso anche nei prossimi giorni anche per facilitare interventi e domande”.

Dopo le preghiere “Veni Sancte Spiritus” e “Adsumus” che vengono utilizzate nelle occasioni solenni come grandi riunioni, sinodi e concilii, ha preso la parola il cardinale Sodano per un breve saluto ai convenuti nel quale ha sottolineato la “grande importanza dell’evento di fronte alla Chiesa e al mondo”. Ha quindi avuto luogo il giuramento, secondo le modalità previste nel n. 12 della Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis. La formula comune è stata letta dal decano in lingua latina. Poi sono sfilati tutti i cardinali presenti, secondo l’ordine di precedenza, per giurare con la mano appoggiata sulle pagine del Vangelo aperto sul tavolo della presidenza.

Si è proceduto, quindi, al sorteggio dei 3 assistenti del camerlengo che insieme a lui costituiscono la Congregazione particolare per affrontare argomenti di carattere pratico come la preparazione della Cappella Sistina o della Casa Santa Marta dove alloggiano i cardinali per il Conclave. La Universi Dominici Gregis prescrive che se ne estragga uno per ogni ordine: questi restano in carica per tre giorni, poi se ne sorteggiano altri tre. I primi ad essere sorteggiati sono stati il card. Giovanni Battista Re (Ordine dei Vescovi); il card. Crescenzio Sepe (Ordine dei Presbiteri) e il card. Franc Rodé (Ordine dei Diaconi).

In un clima di “grande cordialità” secondo le parole di Lombardi, si è svolto un intervallo per il caffè dalle 11.45 alle 12.30. Questo è stato il momento in cui i cardinali presenti hanno potuto salutarsi e anche conoscersi, perché diversi non si conoscono ancora tra loro tenendo conto che alcuni sono anche di nomina molto recente. Questo è uno dei motivi, tra l'altro per cui, come ha sottolineato Lombardi rispondendo alle domande dei giornalisti, alcuni “vogliono utilizzare il tempo delle congregazioni per riflettere e confrontarsi” mentre altri “hanno più fretta di procedere al Conclave”.

Dopo il coffee break in aula ci sono stati 13 interventi dei presenti di cui ovviamente non ci è dato di conoscere il contenuto nei particolari ma che hanno riguardato “soprattutto la questione del metodo di lavoro e le questioni da affrontare, tenendo presenti anche i risultati dell’ultimo Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione”.

In ogni caso non c'è pericolo che i cardinali non possano intendersi tra loro, nonostante provengano da circa 50 Paesi diversi: in aula, infatti, è assicurata la traduzione simultanea in 5 lingue cioè inglese, francese, italiano, spagnolo e tedesco.

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