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Il cardinale Scola, teologo di spessore in dialogo con l’islam

padre Dwight Longenecker - pubblicato il 01/03/13

Un punto a favore, l'approccio concreto e popolare con la gente

Sarà un italiano ad essere eletto ancora una volta Successore di Pietro? Ora che il “monopolio” italiano del papato è stato infranto con due pontificati successivi, i cardinali si terranno alla larga da un candidato del nostro Paese? Penso che siano al di sopra di questo.

Se c’è un italiano candidato a vestire i panni del Pescatore questo è proprio l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola. A 71 anni, ha un notevole curriculum non solo alla guida dell’arcidiocesi milanese, ma anche come vescovo di Grosseto, Rettore dell’Università Lateranense e Patriarca di Venezia.

Figlio di un camionista, il cardinale Scola ha un modo di fare realistico e uno stile pastorale semplice. Alle scuole superiori si è unito alla Gioventù Studentesca – il gruppo di studenti associato al movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione (CL), movimento controverso nella Chiesa cattolica. I critici affermano che questo movimento studentesco con base intellettuale sia chiuso e tendente al culto. Per i suoi sostenitori, il movimento è invece di evangelizzazione e rinnovamento e aiuta i cattolici a sperimentare un incontro profondo con Cristo e ad appartenere a comunità forti e piene di fede.

Da studente universitario, il giovane Angelo Scola ha incontrato Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione. Ha conseguito una laurea in Filosofia, ha insegnato alle scuole superiori e in seguito ha deciso di diventare sacerdote. Ha proseguito la sua formazione con un secondo titolo in Teologia presso l’Università di Friburgo su San Tommaso d’Aquino. Come teologo, è stato guidato direttamente da Giussani ed è diventato un leader di CL, contribuendo all’influente rivista Communio insieme a Henri de Lubac, Hans von Balthasar e al giovane Joseph Ratzinger.

Il corrispondente del “National Catholic Reporter” John Allen sottolinea quattro punti a favore di un pontificato di Scola: in primo luogo è un personaggio di spicco a livello teologico come Ratzinger, ma più alla mano. In secondo luogo è un veterano del Vaticano, conosce la Curia romana e saprebbe come riformarla. Terzo, come ex insegnante di scuola superiore, docente di seminario, parroco e vescovo Scola conosce la Chiesa dalla base. In quarto luogo, ha fondato un’interessante iniziativa per il dialogo con i musulmani, aspetto che rappresenta una crescente preoccupazione della Chiesa per il futuro.

Come ci si potrebbe aspettare, i punti di forza di Scola rappresentano anche le sue debolezze. Come italiano, il resto dei cardinali del mondo potrebbe semplicemente escluderlo in quanto persona troppo “addentro”. Comunione e Liberazione è un movimento influente ma controverso, e i legami di Scola con CL potrebbero disturbare alcuni cardinali sospettosi nei confronti del movimento. L’affiliazione di Scola alla teologia di Ratzinger potrebbe essere un altro punto debole se i cardinali cercassero un approccio fresco, così come la sua reputazione di favorito potrebbe giocare a suo sfavore.

Come sarebbe un pontificato di Scola? Avrebbe un approccio concreto e popolare con la gente “normale”, e la sua abilità con i media gli farebbe gioco nel mondo globalizzato in cui viviamo. Potremmo anticipare una ripetizione dell’approccio personalista e caloroso alla teologia di Benedetto XVI. In altre parole, Scola riecheggerebbe le idee di papa Benedetto (e di Comunione e Liberazione) per cui il cristianesimo riguarda essenzialmente l’incontro personale con Cristo – Cristo propone un rapporto con l’individuo, e questi può rispondere con domande intelligenti e impegno personale.

Un pontificato di Scola porterebbe anche avanti l’agenda di Benedetto XVI nell’impegno di riconvertire l’Europa. La preoccupazione principale è che sarebbe troppo europeo nel suo approccio. Il cardinale non parla la gamma di lingue conosciute da altri candidati, ed ha poca esperienza nei confronti della Chiesa nei Paesi in via di sviluppo. Potrebbe essere un “addetto ai lavori” vaticano, un membro leader di Comunione e Liberazione e collega e discepolo di papa Benedetto, ma i cardinali del mondo potrebbero cercare un uomo con un’esperienza e una visione più globali.

In altre parole, Scola è un candidato forte, ma a 71 anni potrebbe essere l’uomo di ieri più che quello di domani.

Padre Dwight Longenecker è il parroco della chiesa di Nostra Signora del Rosario a Greenville, South Carolina (Stati Uniti). Il suo ultimo libro è Catholicism, Pure and Simple. Per consultare i suoi libri e seguirlo, dwightlongenecker.com.

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