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I potenti e i piccoli della terra

Aleteia - pubblicato il 27/02/13

Il grande affetto verso Benedetto XVI

Al Papa, ha detto Benedetto XVI nell'ultima udienza generale, arrivano messaggi da tantissime persone, sia da Capi di Stato, capi religiosi ed esponenti del mondo della cultura ma anche da “persone semplici che mi scrivono semplicemente dal loro cuore e mi fanno sentire il loro affetto”.

E in piazza S. Pietro oggi per l'ultimo saluto pubblico di Papa Ratzinger c'erano gli uni e gli altri.

Sul sagrato erano presenti i membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede e personalità come il Granduca ereditario Guillame de Luxembourg, il ministro italiano della Salute Renato Balduzzi, Ivan Gasparovic, presidente della Repubblica Slovacca, Teodoro Lonfernini e Denise Bronzetti, Capitani Reggenti della Repubblica di San Marino; Horst Seehofer, presidente della Baviera, la regione natale del Papa; mons. Joan Enric Vives i Sicilia, Co-Principe di Andorra: questi ultimi sono stati ricevuti dal Papa al termine dell'udienza nella Sala Clementina.

C'erano anche i rappresentanti di alcune associazioni e movimenti cattolici: Maria Voce del Movimento dei Focolari, Kiko Arguello del Cammino Neocatecumenale, Frere Alois, Priore della Comunità di Taizè.

In piazza tra i 150 mila presenti segnalati dalle autorità di sicurezza italiane e vaticane, prima di tutto i fedeli della diocesi, cioè quella del Papa che è vescovo di Roma, e tra di loro i membri delle Acli di Roma e Lazio, il Centro Italiano di Solidarietà di Don Mario Picchi, il Banco Farmaceutico-Roma, l'Unitalsi che ha accompagnato 200 disabili, 500 rappresentanti della Congregazione di don Orione, associazioni di Azione cattolica e Comunione e Liberazione.

Tante le bandiere di tutto il mondo sventolate dai fedeli: quella tedesca, il paese natale del Papa, quella brasiliana il Paese che attendeva Ratzinger a Rio a luglio per la Giornata mondiale della gioventù e sarà probabilmente il primo Stato ad accogliere un viaggio internazionale del nuovo pontefice, ma anche la bandiera della Polonia i cui cattolici non hanno mai fatto mancare l'affetto al successore dell'indimenticabile “compatriota” Giovanni Paolo II. E poi la bandiera degli Stati Uniti, quella canadese, slovacca, francese, della Repubblica ceca e persino cinese.

Il clima di affettuosa partecipazione della folla accorsa ad accomiatarsi da Benedetto XVI era espresso dalle tante scritte che hanno punteggiato la piazza, enormi striscioni ma anche semplici cartelli alzati sopra le teste come: “Muchissimo gracias”.

L'associazione italo-ucraina ha srotolato un grande striscione “Grazie umile lavoratore nella vigna del Signore” e così i giovani della Gioventù mariana: “Tu sei Pietro. Noi giovani ti amiamo”, mentre un lungo striscione seguiva una delle curve seguite dalla papamobile affermando “Luminosissimo padre e incredibile testimone”.

Tanti i ringraziamenti anche da città italiane grandi e piccole come “Le tue parole, luce per sempre. Piacenza ti abbraccia” o “Sempre nei nostri cuori” della parrocchia di Castelnuovo della Daunia, in Puglia.

“La fede ci terrà uniti nel cammino” affermava un'altra scritta e “Grazie Benedetto XVI” era accompagnato da un grande cuore rosso sventolante nel sole della capitale.

“We are all at your side” dichiaravano dei giovani inglesi mentre altri ragazzi alzavano ciascuno una lettera colorata per comporre la scritta: “Già ci manchi”.

Forse la scritta che le raccoglie tutte e anche la più importante per Benedetto XVI è stata quella srotolata domenica scorsa all'Angelus: “Noi abbiamo capito”.

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