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Stop alla corruzione e trasparenza nei partiti

Mirko Testa - pubblicato il 22/02/13

I temi della politica alla luce della dottrina sociale della Chiesa

Quarta puntata di Question Time che cade in pieno clima pre-elettorale. Quest'oggi parliamo di lotta alla corruzione e degli strumenti per contrastare le infiltrazioni mafiose in politica, assicurando la massima trasparenza.  

I candidati cattolici che hanno scelto di partecipare sono: Mario Mauro, candidato al Senato nella Lista Con Monti per l'Italia (Lombardia); Flavia Piccoli Nardelli, candidata del Partito Democratico alla Camera (Sicilia Orientale e Piemonte); e Gaetano Quagliariello, candidato per il Popolo della Libertà al Senato (Abruzzo). Il commento finale è stato affidato a Francesco Bonini, Ordinario di Storia delle Istituzioni Politiche presso l’Università LUMSA di Roma e membro del Comitato per il progetto culturale della CEI.

Per l'on. Mauro, il tema della corruzione è una questione nevralgica che incide in modo significativo sulla capacità di competizione dell'Italia, e per questo propone “un migliore funzionamento della pubblica amministrazione diminuendo la dimensione di rendita politica legata all'esercizio dei compiti della burocrazia” oltre al “rispetto della trasparenza da parte degli attori politici”. Per Mario Mauro la battaglia da portare avanti è soprattutto di tipo culturale perché le infiltrazioni mafiose hanno origine da una scarsa responsabilità per la cosa pubblica.

L'on. Quagliariello sostiene che la legge anti-corruzione necessita di “un tagliando di revisione” e che la trasparenza in politica non è mai troppa sia nell'ambito personale che in quello del finanziamento ai partiti. A questo proposito sottolinea che è normale che la politica abbia bisogno di solidi e che quindi incroci inevitabilmente degli interessi. L'importante è che il cittadino possa sapere da chi è finanziato ogni singolo parlamentare, uomo politico o di partito. Di qui l'importanza di una nuova normativa sul finanziamento pubblico incentrata sui finanziamenti indiretti e sulla possibilità di ricevere finanziamenti, magari anche con dei limitati sgravi fiscali.

La dott.ssa Nardelli pone l'accento sulla necessità in prima istanza di dotare la legge di decreti attuativi, e poi di ripristinare il reato di falso in bilancio e di introdurre il reato di autoriciclaggio. A suo avviso, occorre rinvigorire la speranza e la fiducia nella democrazia e nella politica, ma soprattutto nei partiti politici, che nel secondo dopoguerra – a differenza di oggi – erano realmente radicati sul territorio e facevano riferimento ad una serie di valori molto saldi.

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