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Il perché della rinuncia di Benedetto XVI

Aleteia - pubblicato il 11/02/13

Il fratello del papa: “L’età è un peso per lui”

Chi ha visto in questi ultimi mesi da vicino Benedetto XVI capisce le parole con le quali ha annunciato la decisione di dimettersi dal ministero di Vescovo di Roma.

I suoi occhi brillavano con la stessa lucidità, ma le sue spalle mostravano il peso dei suoi 85 anni. Il suo passo era diventato più lento, fragile e si doveva far aiutare quando il tragitto era più lungo. Il peso del governo della Chiesa, che regge da quasi otto anni come successore di Pietro, diventava più pesante che mai.

Il fratello del Papa, monsignor Georg Ratzinger, di 89 anni, ha spiegato all’agenzia tedesca DPA da Ratisbona: “L’età è un peso per lui”. Ed aggiungeva: “A questa età, mio fratello vuole più riposo”.

“La decisione del Pontefice è stata presa da molti mesi, dopo il viaggio in Messico e a Cuba, e in un riserbo che nessuno ha potuto infrangere”, ha spiegato “L'Osservatore Romano”. Lo stesso monsignor Ratzinger ha svelato che i medici hanno sconsigliato al Papa di compiere voli transatlantici, e a luglio doveva presiedere a Rio di Janeiro la Giornata Mondiale della Gioventù.

Nell’incontro con i giornalisti sulla rinuncia di Benedetto XVI, padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha spiegato lunedì che “il Papa dice di aver ripetutamente esaminato la sua coscienza, davanti a Dio. Ed è pervenuto alla certezza che le sue forze per l’età avanzata non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”.

Come si vede, anche se la notizia è stata una sorpresa per i giornalisti, il Papa pensava a questa decisione da tempo. Suo fratello ha spiegato che ci pensava “da mesi”.

Il commento di Luis Badilla, giornalista con un ruolo importante alla Radio Vaticana, serve per capire come è stata percepita la notizia in Vaticano: “Dopo l'annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI non solo ci dobbiamo abituare a usare, per la prima volta in molti secoli, l'espressione ‘ex Papa’ seppure formalmente sarà il ‘vescovo emerito di Roma’, cosa strana e imbarazzante, ma ci dobbiamo abituare anche a sentire la sua presenza vicina a tutta la Chiesa e ovviamente al prossimo nuovo Pontefice”.

“Benedetto XVI se ne va ma non ci lascia – aggiunge Badilla, che è la persona che coordina il blog Il Sismografo –. Continuerà ad accompagnare la Chiesa con la preghiera e col silenzio e, certamente, saranno di grande aiuto e sostegno a tutti i cattolici del mondo”.

“E' sorprendente e triste – continua – apprendere la notizia delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, ma al tempo stesso è consolante e incoraggiante sapere che sarà sempre vicino in modo silenzioso e discreto, umile e gentile, a tutte le chiese locali e alla sede di Pietro”.

“Benedetto XVI esce in punta di piedi, così come aveva accettato il ministero supremo della Chiesa, la missione di Successore di Pietro – conclude –. Dei suoi quasi otto anni di pontificato resterà molto, moltissimo e non saranno solo le sue splendide omelie o catechesi ma anche i suoi libri, la sua produzione teologica ed ecclesiale, i suoi gesti e i suoi viaggi. Sono documenti e atti che serviranno a molti per rivedere analisi e commenti affrettati e carichi di pregiudizi o superficialità. Già ne abbiamo ascoltato in queste ore alcuni ravvedimenti. La Chiesa dei prossimi decenni non potrà fare a meno di tutti i suoi insegnamenti e perciò Benedetto XVI, come ‘vescovo emerito di Roma’ resta con noi”.

È significativo che Benedetto XVI abbia deciso di continuare la sua vita nel monastero delle suore di clausura del Vaticano. Una decisione che parla più di mille spiegazioni.

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