La sussidiarietà è un principio fondamentale della dottrina sociale cattolica.
Il principio di sussidiarietà, elemento fondamentale della dottrina sociale cattolica, afferma che le questioni umane dovrebbero essere gestite dal livello di autorità più basso e meno centralizzato possibile.
“La dottrina della Chiesa ha elaborato il principio detto di sussidiarietà. Secondo tale principio, una società di ordine superiore non deve interferire nella vita interna di una società di ordine inferiore, privandola delle sue competenze, ma deve piuttosto sostenerla in caso di necessità e aiutarla a coordinare la sua azione con quella delle altre componenti sociali, in vista del bene comune” (Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1883).
In altre parole, le istituzioni sociali dovrebbero essere il più piccole possibile ma abbastanza grandi da poter difendere il bene comune. La difesa nazionale, ad esempio, spetta al Governo, perché non potrebbe essere gestita facilmente a un livello inferiore. Dall’altro lato, uno Stato federale fondato sul welfare che cerca di far fronte a tutte le necessità umane a livello macrocosmico è un esempio di violazione del principio di sussidiarietà.
Il malfunzionamento e le imperfezioni nello Stato sociale assistenziale sono il risultato di un’errata comprensione dei compiti propri dello Stato. Anche in questo caso deve essere rispettato il principio di sussidiarietà: una comunità di un ordine superiore non dovrebbe interferire nella vita interna di una comunità di ordine inferiore, privando quest’ultima delle sue funzioni; dovrebbe piuttosto sostenerla in caso di necessità e aiutarla a coordinare le sue attività con quelle del resto della società, sempre mirando al bene comune (Centesimus Annus, 48).
Il principio di sussidiarietà è fondamentale per preservare la dignità trascendente della persona umana, perché difende il diritto di quanti devono essere agenti della propria cura. La mancanza di rispetto di questo principio porta a un allontanamento tra le autorità e il popolo che servono, creando così il potenziale per un abuso di potere e una disfunzione della società.
Il beato Giovanni Paolo II spiega che “intervenendo direttamente e deresponsabilizzando la società, lo Stato assistenziale provoca la perdita di energie umane e l’aumento esagerato degli apparati pubblici, dominati da logiche burocratiche più che dalla preoccupazione di servire gli utenti, con enorme crescita delle spese. Sembra, infatti, che conosce meglio il bisogno e riesce meglio a soddisfarlo chi è ad esso più vicino e si fa prossimo al bisognoso” (Centesimus Annus, 48).
L’applicazione pratica del principio di sussidiarietà è una questione di giudizio prudente che dipende dagli aspetti concreti di ogni situazione. Le persone di buona volontà possono non essere d’accordo sul fatto che una certa azione sia o meno consonante con questo principio, e i cattolici hanno il dovere di lavorare per discernere la verità di ogni situazione in base all’insegnamento della Chiesa.