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Una riflessione oltre il caso Monte dei Paschi

Aleteia - pubblicato il 30/01/13

Anche il mondo cattolico si apre al confronto

Al netto delle responsabilità penali sulle quali sta indagando la procura di Siena, la vicenda del Monte dei Paschi di Siena esplosa in questi giorni pone molti interrogativi sull’agire etico nel mondo delle banche e della finanza.

Per alcuni commentatori questo aspetto, nonostante il clamore mediatico, rischia di rimanere in ombra. “La più antica banca italiana e forse nel mondo è stata mortalmente ferita dall'azzardo morale dei derivati e da una gestione a – etica. Questo è il vero problema, che gli intellettuali, i politici, gli economisti sembrano non riconoscere. Tutti sono concentrati, sul dolo di tali azioni, sulla mancanza delle regole; tutte affermazioni vere. Ma le regole e i controlli, come dimostra il caso Mps (vedi i controlli di Banca d'Italia e Consob), da soli non sono sufficienti. Essenziale è ricostruire il capitale delle virtù, il capitale dell'etica, del bene comune” (ZENIT, 29 gennaio).

In un’intervista, Andrea Baranes, presidente della Fondazione culturale di Banca Etica, ha spiegato che “da un lato ci sono normative inefficaci che possono essere eluse molto facilmente. Dall’altro ci sono comportamenti a dir poco spregiudicati dei banchieri come dimostra la recente vicenda del Monte dei Paschi. Il problema però non è solamente italiano. Il mese scorso una delle più grandi banche del mondo ha patteggiato negli Stati Uniti una accusa di riciclaggio del denaro dei narcos messicani. (…) Ancora in Italia diverse banche hanno patteggiato multe da centinaia di milioni di euro per vertenze che avevano aperte sul fisco. Ogni settimana ne viene fuori una e provo fastidio quando, con riferimento agli scandali del mondo finanziario, sento parlare di comportamenti sbagliati di qualche mela marcia, qui ci troviamo di fronte ad un intero frutteto marcio" (Tiscali, 29 gennaio).

Lungi dal farsi contagiare dal pessimismo, per chi opera nel campo della finanza etica, il caso senese rappresenta invece un’occasione importante per cercare di compiere passi avanti. “Sul tavolo della politica, nelle scorse settimane, Banca Etica ha messo una serie di proposte denominate “Cambiamo la finanza per cambiare l’Italia”, un concetto estremamente condivisibile e una lista di priorità coerenti per risolvere le distorsioni. La quale lista, tuttavia, potrebbe giovarsi di una aggiunta oggi più che mai significativa: l’implementazione di un sistema efficace di wikigovernance” (EticaNews, 28 gennaio).

L’importante è non cadere negli schematismi: “Qui non si tratta di finanza ‘buona’ o ‘cattiva’ né di demonizzare gli strumenti finanziari. Si tratta di capire quante risorse stiamo sprecando quando invece di investire un euro per capitalizzare un fondo di microcredito (potenzialmente in grado di crearne molti di più di economia reale) lo giochiamo nella slot machine del trading ad alta frequenza” (Avvenire, 30 gennaio).

Con un ultimo corollario non meno importante: l’incidenza sul sociale. “Erano 233 milioni nel 2008, sono soltanto 20 milioni nel 2012. E saranno ancora di meno nel 2013. La crisi del Monte dei Paschi di Siena incide anche sui fondi che la Fondazione Mps distribuisce sul territorio per i progetti sociali. E dal 2011 è sparito anche il bando attraverso il quale le associazioni del territorio presentavano richieste di contributo alla Fondazione” (Avvenire, 28 gennaio). Una ragione in più per fare proprio l'appello di Benedetto XVI agli ambasciatori accreditati in Vaticano a non «rassegnarsi allo “spread del benessere sociale”, mentre si combatte quello della finanza» (Vatican Insider, 8 gennaio).

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