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La grande sfida di oggi? La colonizzazione della natura umana

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Aleteia - pubblicato il 14/01/13

Pubblicato il IV Rapporto sulla Dottrina Sociale della Chiesa nel mondo

Per il quarto anno consecutivo, l’Osservatorio Cardinale Van Thuân, in collaborazione con altri cinque centri di ricerca, ha fatto il punto sulla Dottrina sociale della Chiesa nei cinque continenti nel IV Rapporto dedicato al tema, segnalando i fatti nuovi, le sfide emergenti e i principali insegnamenti del magistero.



Il presidente dell'Osservatorio, mons. Giampaolo Crepaldi, vescovo di Trieste, ha commentato il titolo del Rapporto di quest'anno, “La colonizzazione della natura umana”, sottolineando le enormi pressioni internazionali affinché i Governi cambino la loro tradizionale legislazione sulla procreazione, sulla famiglia e sulla vita.



Nel Rapporto viene usato il termine “colonizzazione” perché “è il frutto della mentalità dell’Occidente sazio e nichilista che si vuole esportare con pressioni”. L’Occidente, ha spiegato monsignor Crepaldi, una volta colonizzava nel senso classico del termine, ora lo fa culturalmente, “proponendo una mentalità contraria alla legge morale naturale e facendo pressione perché gli Stati ancora 'arretrati' entrino finalmente nel 'progresso'” (Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân, 20 dicembre 2012).



Come si segnalava già nei Rapporti precedenti, l’attacco è rivolto principalmente ai Paesi dell’America Latina. In Argentina, Paese di tradizione cristiana, solo nel 2011 sono state ad esempio elaborate o approvate “una legge sulla procreazione artificiale che ha denaturalizzato la procreazione”, “una legge sul riconoscimento sulla 'identità di genere' che ha denaturalizzato la famiglia” e “una modifica del Codice civile per permettere l’'utero in affitto' che ha denaturalizzato la genitorialità”.



Lo studio dell'anno del Rapporto in questione è dedicato all'ideologia di genere, che si è diffusa senza incontrare una vera opposizione nei Paesi avanzati ed è ora esportata con sistematicità nei Paesi emergenti e poveri. Ideologia “sottile e pervasiva”, fa appello ai “diritti individuali” di cui l’Occidente ha fatto il proprio dogma e a “una presunta uguaglianza tra individui asessuati” per realizzare “una decostruzione dell’intero impianto sociale”.



Il risultato è un rovesciamento di valori. “Se non il sesso, come dato antropologico complessivo, ma la sessualità come comportamento è all’origine delle relazioni sociali, allora queste non ci sono ‘date’ ma sono da noi ‘scelte’”, si legge nel Rapporto (Korazym.org, 7 gennaio). Si potrebbe allora facilmente arrivare alla “discriminazione dell’eterosessualità, ossia della differenza sessuale, e della imposizione culturale della transessualità, ossia dell’indifferenza sessuale”.



La denuncia del Rapporto è durissima. Se la vecchia colonizzazione “tra i tanti aspetti negativi ne aveva avuti anche di eroici ed era sospinta da un desiderio di esportare qualcosa di significativo”, la nuova colonizzazione è invece “ l’esportazione del nulla”, che è anche un attacco diretto alla Chiesa cattolica, perché “abolendo per legge la famiglia naturale, si impedisce di fare esperienza della famiglia”; fare questa esperienza, però, ha una funzione sì sociale, ma ha anche una funzione religiosa, perché tutto il lessico della vita cristiana è un lessico “familiare”, e chi non sa cosa voglia dire padre, madre, figlio, sposa o sposo non può comprendere la rivelazione cristiana. 

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