La castità è una restrizione alla sessualità praticata solo da chi fa la scelta celibataria? Il sacerdote fa voto di castità?
La castità è una virtù che riguarda tutti, perché tutti hanno bisogno di amare in maniera vera. Il celibato, come scelta di vita, la Chiesa lo chiede solo ai candidati al sacerdozio. È una forma particolare di castità che favorisce una più profonda unione col Signore e una donazione universale.
1. C’è una differenza molto grande tra castità e celibato. La castità è la virtù che protegge l’amore dall’egoismo e lo aiuta ad essere puro. Della castità, così intesa, tutti hanno bisogno, perché la tentazione di ripiegarsi su se stessi è continua. Per la Chiesa la castità è la stessa cosa che richiamare la purezza dell’amore.
2. Se la castità è questo, allora si comprende perché tutti hanno bisogno di essere casti. Tutti hanno bisogno di amare in maniera essere pura, evitando che i loro gesti e il loro comportamento siano una contraffazione dell’amore vero, dell’amore che si dona in maniera gratuita.
3. Ne hanno bisogno i bambini. Sebbene sia prematuro parlare loro di sessualità, tuttavia l’educazione alla condivisione con gli altri è una prima maniera implicita che insegna ad amare in modo vero.
4. Ne hanno bisogno i ragazzi e i giovani, i quali vanno educati all’amore che si fa dono al fine di arricchire le persone amate. Non va dimenticato che in noi c’è l’inclinazione a considerare l’altro come oggetto di godimento. In altre parole la nostra capacità di amare è insidiata da quella realtà che San Giovanni chiama “concupiscenza della carne” (2 Gv 2,16). La castità è quella libertà interiore che permette ad un giovane, sottratto alla schiavitù della concupiscenza, di farsi dono in maniera pura.
5. Questo comporta un combattimento: il rifiuto di certi pensieri, il superamento della tentazione di lasciarsi andare alla pornografia che causa sempre devastazione interiore, dipendenza, schiavitù. La castità comporta anche la rimozione di azioni che profanano il corpo umano e portano disordine nell’intimo nucleo della persona. Il Catechismo della Chiesa Cattolica scrive: “La castità richiede l’acquisizione del dominio di sé, che è pedagogia per la libertà umana” (CCC 2339). E poi in maniera netta afferma: “L’alternativa è evidente: o l’uomo comanda alle sue passioni e consegue la pace, oppure si lascia asservire da esse e diventa infelice” (CCC 2339), facendo riferimento a quanto si legge in Sir 1,22: “il traboccare della sua passione sarà causa di rovina”.
6. Vorrei dire che anche le persone sposate, in un modo loro proprio, sono chiamate alla purezza dell’amore, a difenderlo da sue possibili contraffazioni. In questo senso la Chiesa dice che alcune pratiche all’interno del matrimonio non sono atti di amore, anzi, che sono pericolose per l’amore stesso.
7. Quando nella Chiesa si parla di celibato si fa riferimento al celibato sacerdotale. Questo comporta il mantenere il proprio cuore indiviso per stare uniti al Signore senza distrazioni (cf. 1 Cor 7,32) e per amare tutti con totale dedizione (cf. 1 Cor 9,22). Il sacerdote è per eccellenza l’uomo di Dio: il suo compito è quello di stare unito a Dio per portare Dio agli uomini e gli uomini a Dio. Inoltre è ministro della Chiesa, all’interno della quale spende tutte le proprie energie per generare anime a Cristo. In questo modo il celibato permette ai sacerdoti di esercitare una più ampia paternità in Cristo, di diventare spiritualmente fecondi, padri e madri di molti. Non solo padri, ma anche madri: perché San Paolo parla di se stesso come di una madre: “Figli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché Cristo non sia formato in voi!” (Gal 4,19).
8. In conclusione: la castità è una virtù che riguarda tutti, perché tutti hanno bisogno di amare in maniera vera. Mentre il celibato è un modo singolare di essere casti. È una specie di verginità permanente, perché fa astensione dal matrimonio e dall’esercizio della sessualità per motivi più alti: per stare uniti al Signore senza distrazione e per una maternità e una paternità più ampia e spirituale.