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Le reti sociali non sostituiscano la comunicazione personale

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Vatican Insider - pubblicato il 17/12/12
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Lo sviluppo integrale si fonda anche sulle relazioni umane

Oggi più che mai, i giovani hanno bisogno di un'educazione nella verità e alla verità, privilegiando i rapporti personali.

L'emergenza educativa è uno degli argomenti che stanno più a cuore a papa Benedetto XVI, come ha ribadito ancora una volta nel discorso che ha rivolto il 13 dicembre a sei nuovi ambasciatori non residenti presso la Santa Sede.

Il diritto a un'educazione ai giusti valori, ha sottolineato, non deve mai essere negata o dimenticata. E soprattutto, in un momento in cui le reti sociali tendono a “sostituire gli spazi naturali della società e della comunicazione, occorre puntare sulle relazioni umane, sulla promozione di una “sana antropologia” e  sull'educazione “nella verità e alla verità”, così come “al senso dell'impegno e delle perseveranza nelle difficoltà”  (Korazym.org, 13 dicembre).

L'educazione è stata ovviamente anche l'argomento chiave del Convegno nazionale degli educatori dell'Azione cattolica dei ragazzi e del settore giovani di Ac, svoltosi a Roma sul tema “Collaboratori della vostra gioia. La passione di educare insieme”, per ricordare che “chi ama educa”. Nella sua omelia, monsignor Mariano Crociata, segretario generale della CEI, ha sottolineato che educare è “favorire una relazione personale con e un cammino verso la figura di una vita corrispondente alle aspirazioni più profonde del cuore” (Vatican Insider, 16 dicembre).

Allo stesso modo, ha indicato che non può esserci educazione senza gioia, intendendo non quella che risiede nell’educatore, ma la gioia di cui questi può essere soltanto “testimone e collaboratore”, facendola intravedere perché egli per primo la porta nel cuore e la condivide affinché essa aiuti chi la sta ancora cercando a riconoscerla in sé. 

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