Proposta una nuova realtà non confessionale perché il Paese continui a progredire
Al secondo Forum delle associazioni cattoliche a Todi si invoca un nuovo partito politico o una lista di sostegno per continuare la ripresa avviata con Monti.
Nel 2011, le associazioni cattoliche impegnate nel mondo del lavoro si sono riunite a Todi in un Forum che mirava a individuare le condizioni necessarie per riaffermare la presenza dei cattolici nella politica italiana. Non c'era l'intenzione di dar vita a un nuovo soggetto politico, quanto di orientare quelli già esistenti, contribuendo a livello di proposte e personale.
Il secondo Forum ha riunito il 21 e il 22 ottobre nel convento todino di Montesanto i rappresentanti di sei organizzazioni – Movimento cristiano lavoratori, Confartigianato, Confcooperative, Compagnia delle Opere, Cisl e Acli – sul tema “La buona politica per tornare a crescere”. Di fronte al deterioramento del quadro politico nell'ultimo anno, si fa strada l'ipotesi di un impegno diretto da parte dei cattolici, forse anche con un partito.
Per Mario Morcellini, incaricato di scrivere il capitolo sulla comunicazione del libro che sintetizzerà i valori del convegno, “va ricostruito il centro”, perché il centrodestra e il centrosinistra sono, entrambi “privi di un progetto di sintesi in grado di individuare una soluzione alla crisi italiana e, in particolare, al suo aspetto più drammatico, ovvero la spaventosa erosione dei valori e delle basi morali” (Il Sussidiario.net, 22 ottobre).
In questo contesto, è stato lodato il Governo Monti, al quale si attribuisce “l'indubbio merito di aver ridato dignità alle istituzioni, garantito una forte ripresa di credibilità del Paese a livello europeo e internazionale divenendo una risorsa per la costruzione dell'Europa politica, superando l'asfittico sistema bipolare, causa di contrapposizioni durissime e insieme di immobilismo politico”, come si legge nel manifesto sottoscritto al termine del Forum e letto da Andrea Olivero, presidente delle Acli (Avvenire.it, 22 ottobre).
Nel documento si chiede “un programma condiviso e coerente”. Tra le priorità, “l'avvio di riforme istituzionali e strutturali che dovranno ridurre i costi della politica, riordinare e semplificare l'assetto dello Stato” e lo scioglimento del nodo della legge elettorale, “restituendo il potere di scelta ai cittadini”. Allo stesso modo, si chiedono “un patto fiscale tra lavoro, imprese e famiglie” e politiche per l'occupazione giovanile. La necessità di un maggiore impegno dei cattolici in politica è stato sottolineato anche dal presidente emerito della Corte Costituzionale, Riccardo Chieppa, che in un editoriale sull’ultimo numero di “Iustitia”, trimestrale di cultura giuridica dei giuristi cattolici italiani, ha ricordato come di fronte alla crisi e al disorientamento sui valori sia d'obbligo per i cattolici una ripresa della coscienza politica “che si sta indebolendo e corre il rischio di spegnersi in una tendenza a delegare o a concentrare in pochi e in 'altri' le scelte e l’esercizio del potere” (Avvenire, 20 ottobre).
Il nuovo “contenitore” – ancora non si sa se vero e proprio partito o lista di sostegno al premier – non sarà confessionale, ha dichiarato il leader della CISL Raffaele Bonanni (Vatican Insider, 23 ottobre).“Lavoreremo per una nuova offerta politica lanciando un appello a coloro che fanno riferimento alla dottrina sociale della Chiesa, a quanti si riconoscono nell’agenda Monti, anche laici, e a tutti coloro che si impegnano per un reale rinnovamento”.